Nel campo della psichiatria e della psicoterapia, la sociopatia viene definita con il termine “disturbo antisociale di personalità“, per indicare una patologia che impedisce all’individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza.
Un sociopatico può diventare una minaccia, mostrare atteggiamenti criminali, organizzare sette pericolose e/o causare danni a se stesso e agli altri. Una persona può mostrare diversi segni di sociopatia, come assenza di rimorso, disprezzo per la legge e abitudine a mentire e manipolare.
Viene collocato dal DSM-5 (Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali) all’interno dei disturbi di personalità del cluster B, che comprende anche il disturbo borderline di personalità, il disturbo istrionico di personalità e il disturbo narcisistico di personalità.
Il DSM-5 fornisce una descrizione del disturbo antisociale della personalità che presenta molte caratteristiche comuni con la sociopatia e la psicopatia. Queste ultime patologie non sono diagnosticabili come il disturbo antisociale della personalità, ma alcune ricerche hanno rilevato che si tratta di disordini specifici appartenenti alla categoria del disturbo antisociale, con il quale hanno in comune diversi aspetti. Eccone un breve elenco:

  • Disprezzo per le leggi e per le usanze sociali.
  • Incapacità di riconoscere i diritti degli altri.
  • Incapacità di provare rimorso o senso di colpa.
  • Tendenza ad assumere comportamenti e atteggiamenti controllanti, manipolativi e, spesso, violenti.
  • disonestà: il soggetto mente, usa falsi nomi, truffa gli altri
  • impulsività o incapacità di pianificare
  • irritabilità e aggressività
  • incapacità di far fronte a obblighi finanziari o di sostenere un’attività lavorativa con continuità
  • mancanza di rimorso
  • l’individuo ha almeno 18 anni
  • presenza di un disturbo della condotta con esordio precedente ai 15 anni
  • il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante un episodio maniacale o nel decorso della schizofrenia
  • Nervosismo
  • Tendenza all’ira
  • Scarsa istruzione
  • Solitudine
  • Incapacità a conservare un impiego o a restare nello stesso posto per troppo tempo
  • Ogni crimine commesso è disorganizzato e spontaneo, senza pianificazione.
  • L’incapacità di pianificare si traduce spesso in una sistematica non autosufficienza economica.
  • L’irresponsabilità finanziaria è indicata, ad esempio, dall’incapacità di provvedere al supporto dei figli e dall’accumulo sistematico di debiti.

La sociopatia si manifesta prevalentemente nei maschi, con rapporto 3:1 rispetto alle femmine. La prevalenza è pari al 3% negli uomini e all’1% nelle donne nella popolazione generale, e aumenta al 3-30% in ambiente clinico. In alcuni casi, specie se unito al disturbo narcisistico o al disturbo borderline di personalità, può condurre a tenere comportamenti criminali.
I sentimenti che gli antisociali provano più spesso sono: frustrazione, umiliazione, ira, noia e in alcuni casi anche umore depresso. Questi soggetti sono persone impulsive, incapaci di organizzarsi e pianificare a lungo termine. Non riuscendo a tollerare la frustrazione, possono anche arrivare all’uso della violenza, alzando le mani, uccidendo, ma anche suicidandosi.
Generalmente, coloro che sono affetti dal disturbo antisociale vengono distinti in quattro categorie:

  • Sociopatici comuni: sono incapaci di provare vergogna ed hanno una morale distorta. Molto spesso a questo tipo di sociopatia viene associata anche la cleptomania. Sono persone che si spostano spesso e che hanno rapporti sessuali molto frequenti.
  • Sociopatici alienati: sono caratterizzati dalla scarsissima capacità di amare e soprattutto empatizzare con l’altro, anche se significativo. Solitamente, provano misantropia e odio verso la società. Sono individui che non amano socializzare e possono essere a loro volta distinti in altri tre “sottotipi”:
    • i sociopatici “ostili”, irritabili, dispotici e sempre in conflitto con la legge
    • i sociopatici “truffati”, i quali tendono a commettere crimini poiché credono che il loro atteggiamento sia giustificato da ciò che hanno subito da parte della società
    • i sociopatici “non empatici”, coloro che sanno provare empatia e affetto solo per un ristretto gruppo di persone (i rapporti sono comunque tesi e manipolativi).
  • Sociopatici aggressivi: sono caratterizzati da una vena sadica che mostrano a lavoro e durante i rapporti sessuali. Solitamente cercano posizioni di potere (come poliziotti ma anche insegnanti o genitori) e possono trovare divertente torturare gli animali.
  • Sociopatici dissociali: sono caratterizzati dall’adattarsi alle regole di un gruppo purché esse implichino la violazione della legge.

Genetica e Sociopatia

Alcune ricerche sembrano suggerire che nella sociopatia ci sia un fattore genetico, mentre altre puntano l’attenzione su un’infanzia negata o abusi. Uno studio, in particolare, ha dimostrato che il 50% dei soggetti sociopatici ha ereditato il disturbo attraverso la propria struttura genetica. Tuttavia, è innegabile che i fattori ambientali e altre condizioni possano essere la causa della patologia che colpisce il resto dei sociopatici presi in esame dalla ricerca. A causa di questi risultati contrastanti, a tutt’oggi non è possibile identificare con certezza l’origine della sociopatia.
Studi eseguiti su individui adottati, hanno dimostrato che chi aveva genitori adottivi con disturbo antisociale presentavano un alto rischio di sviluppare tale patologia. Il disturbo della condotta (prima dei dieci anni di vita) e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) aumentano il rischio che l’individuo sviluppi sociopatia. Studi focalizzati invece sull’ambiente familiare di individui affetti da sociopatia hanno invece rilevato che gli individui con tale patologia provengono tendenzialmente da famiglie con genitori o parenti stretti abusanti o violenti.
Un sociopatico può avere differenti modalità di approcciarsi agli altri:

  1. E’ quasi sempre presente la tendenza ad arrogarsi il diritto di occupare determinate posizioni, di “possedere” le persone, esercitando un sistematico controllo su di esse. Tende a ritenere che le proprie opinioni e convincimenti siano la verità assoluta e disprezza (anche se non sempre in maniera diretta) le idee degli altri. In genere, non si tratta di individui timidi, insicuri o a corto di parole. Hanno difficoltà a gestire risposte emozionali come la rabbia, l’impazienza o il disappunto, non sanno gestire il confronto diretto e aggrediscono verbalmente gli altri reagendo in maniera frettolosa a queste emozioni.
  2. L’atteggiamento può apparire esageratamente spontaneo e coraggioso; dà l’impressione di agire al di fuori della realtà delle norme sociali e si cimenta in attività bizzarre, rischiose od oltraggiose, senza valutare le possibili ripercussioni. I sociopatici possono essere criminali. Dato che hanno la tendenza a disprezzare la legge e le regole sociali, possono avere dei precedenti penali. Potrebbero essere degli artisti del raggiro, cleptomani o addirittura assassini. Queste persone sono dei “bugiardi cronici”. Inventano storie e fanno dichiarazioni eccentriche, incredibili, ma molto convincenti, sfoggiando sicurezza e decisione.
  3. La maniera in cui un essere umano interagisce con le altre persone è un ottimo indicatore di sociopatia. Una persona disturbata è molto abile nel convincere il suo pubblico a fare ciò che egli desidera, sia attraverso il fascino o strategie manipolative ed indirette, sia con mezzi più aggressivi e controllanti. Il risultato è che le persone che gli gravitano intorno si ritrovano, loro malgrado, ad agire come vuole il sociopatico. Le persone affette da questa alterazione della personalità sono incapaci di provare senso di colpa o vergogna per le loro azioni. Quando feriscono un individuo non provano rimorso; sembrano del tutto indifferenti o cercano di rendere razionali e motivate le proprie azioni. Tentano di influenzare e dominare le persone che li circondano e hanno la tendenza a occupare posizioni di comando o a illudersi di farlo.

Questi individui con sociopatia non mostrano alcuna empatia e sono incapaci di amare. Nonostante, in alcuni casi, diano l’impressione di avere a cuore una persona o un piccolo gruppo, in realtà hanno grossi problemi a provare emozioni ed è molto probabile che non abbiano mai avuto una sana relazione sentimentale in passato.
I sociopatici hanno grosse difficoltà a gestire le critiche. Spesso desiderano l’approvazione dal resto del gruppo perché sentono di averne il diritto. Spesso il sociopatico non è circondato da molti amici e non ha relazioni sociali, perché chi lo conosce tende ad allontanarsene. Solitamente, chi vive a stretto contatto con un sociopatico, vede peggiorare la qualità della propria vita.

Come riconoscere la sociopatia

Esistono comunque degli indizi, chiaramente da “prendere con le molle”, che potrebbero suggerire un disturbo antisociale della personalità e a cui chiunque può prestare attenzione. Senza dubbi, però, la valutazione di uno specialista, in caso di dubbio, può chiarire la situazione.

  1. Cercare di mantenere un buon contatto visivo mentre si dialoga con l’altra persona e cercare di notare se questo viene restituito. I soggetti sociopatici, infatti, spesso non riescono a sostenere lo sguardo diretto degli altri quando interagiscono. Possono anche assumere un atteggiamento nervoso o irritato. Tuttavia, anche le persone timide a volte reagiscono in questo modo, quindi è molto importante non saltare a conclusioni affrettate.
  2. Cercare i sintomi di un comportamento sociopatico che includono il mentire, la tendenza all’aggressività, il comportamento intimidatorio, la tendenza a ferire le persone o gli animali e l’uso eccessivo di alcol o droghe.
  3. Informarsi sul passato della persona, soprattutto sulle sue relazioni significative. I sociopatici tendono ad avere avuto molte relazioni sbagliate nel loro passato. Naturalmente, non solo perché qualcuno non ha avuto successo nelle relazioni affettive, significa che è un sociopatico.
  4. Osservare il modo in cui l’individuo interagisce con le persone che conosce. Se non ha amici o familiari che gli sono vicino, questo potrebbe essere perché i rapporti si sono deteriorati a causa di un comportamento manipolativo, aggressivo o offensivo. Chiaramente, anche in questo caso, non è detto che se qualcuno non ha amici sia un sociopatico.
  5. I sociopatici sono spesso nei guai con la legge a causa del loro disprezzo per le regole della società. Anche se una persona sociopatica tenderà a mentire a questo proposito.
  6. I sociopatici, inoltre, tendono a mostrare mancanza di empatia e a considerarsi vittime degli altri e della società più in generale. In alcuni casi sviluppano forme di autocommiserazione estrema, intolleranza verso gli altri in generale, deliri di onnipotenza e tendenze maniacali anche lievi.

Psicoterapia

Il trattamento tipico usato per la sociopatia è orientato verso i sintomi del disturbo di personalità antisociale. Psicoterapia messa a fuoco sul cambiamento di comportamento e di costruzione di abilità è prominente con questo disordine. Poiché sociopatici mancano di profondità emotiva, non riescono a creare connessioni genuine con gli altri e spesso impegnarsi in atti criminali per guadagno personale, la psicoterapia tende a concentrarsi sull’insegnamento di comportamenti che sono pro-sociali, utilizzando una combinazione di terapia comportamentale, terapia cognitivo-comportamentale e tecniche di modificazione della personalità. La Mayo Clinic consiglia la psicoterapia come modalità di trattamento primario per migliorare i sintomi sociopatici.
La terapia ad orientamento cognitivo-comportamentale mostra, in particolare, a questi pazienti le distorsioni cognitive che attuano per giustificare le proprie azioni illecite e l’eventuale abuso di sostanze. Altra peculiarità di tale intervento è il trattamento di sintomi (es. ansia, depressione) situazionalmente associati al disturbo antisociale. n particolare tipo di trattamento cognitivo-comportamentale, la Schema Therapy, intervenendo sulle esperienze traumatiche infantili, utilizzando la relazione terapeutica ha mostrato una parziale efficacia rispetto all’incremento dell’empatia e dell’integrazione sociale di questi pazienti.

Farmaci

L’organizzazione sanitaria accreditata ACCG segnala che l’uso di farmaci nel trattamento della sociopatia è minimamente efficace. Tuttavia, in caso di co-presenza con ulteriori disturbi come paranoia, ansia, depressione e abuso di sostanze, i farmaci sono utili nel ridurre questi sintomi e facilitare il lavoro psicoterapeutico.
La natura tendenzialmente violenta del sociopatico richiede spesso farmaci anti-psicotici a basse dosi per controllare ulteriormente i sintomi di comportamento aggressivo. Oltre agli anti-psicotici, stabilizzatori dell’umore, ansiolitici e farmaci antidepressivi sono utilizzati anche nel trattamento della sociopatia.

Trattamento di gestione della rabbia

Secondo la Mayo Clinic, violenza, irritabilità, aggressività e rabbia sono spesso presenti nel sociopatico. Anche se il sociopatico ha connessione minima al suo stato emotivo, può rispondere alla semplice costruzione di abilità di ricompensa e punizione. L’APA (American Psychological Association) indica che i programmi di gestione della rabbia spesso possono offrire un mezzo per identificare la connessione tra stati emotivi e comportamenti, attraverso le conseguenze delle azioni.
Questa forma di trattamento cerca di raggiungere una riduzione della violenza al fine di prevenire la violazione dei diritti altrui, nonché aiutare il sociopatico a riconoscere il proprio ruolo nel contribuire alla società in modo efficace.

FONTE