Ho trovato degli appunti presi una trentina di anni fa su una riflessione che ha caratterizzato e indirizzato il mio agire lungo tutto il percorso della mia esistenza.
Li annoto provvisoriamente qui per poi svilupparli in modo più gradevole e completo a suo tempo! 😜


Riflettendo sugli eventi passati si apprende che il cammino della vita è come se si sviluppasse su una spirale conica… come le correnti termiche ascensionali che vediamo con l’immaginazione attraverso il volo dei falchi che si librano sempre più alti nei cieli estivi.
Certo, è imperativo considerare la situazione di partenza (che per qualcuno può essere più favorevole e per qualcun’altro molto svantaggiata) e gli imprevisti/probabilità che possono intervenire sul cammino agevolandolo, rallentandolo o interrompendolo bruscamente contro ogni possibile previsione.
Ma, di massima, se -trasferendo l’esempio dal volo del falco a quello di un aeromobile- si pilota un mezzo sufficientemente solido e si sono fatte proprie le nozioni per condurlo in sicurezza, imboccata una corrente ascensionale si è certi che con una relativa semplicità si guadagnerà quota rapidamente con consumi molto contenuti. Sta al pilota rimanere nella corrente, modificare puntualmente i parametri strumentali per adattarli progressivamente alla quota sempre maggiore e sapere quando uscirne, mantenendo l’altitudine conquistata, per evitare i problemi conseguenti l’eccessiva altezza.
Il parallelo con gli eventi della vita è presto fatto: si avanza con solide basi, perseverante curiosità costruttiva, obiettivi sufficientemente certi (“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, diceva Seneca) e, quando si sbaglia (perché, per mille ragioni, sempre si sbaglia o si potrebbe far meglio) si fa tesoro dell’errore e si cerca di non ripeterlo o di non permettere si ripresentino le situazioni che l’hanno generato (Si può fare lo stesso errore due volte, ma la seconda volta non è più un errore, è una scelta).
Lo stesso discorso, speculare, si può fare nel senso opposto. Se si prende una spirare discendente le volute sono periodicamente più brevi, i problemi sempre più concentrati e l’uscirne o l’invertire il percorso diviene passo dopo passo sempre più complesso sino all’impossibilità.
E’ una semplice questione di frequenza statistica: fissato nel tempo e nello spazio un evento traumatico, procedere su una spirale conica ascensionale non lo cancellerà certamente, ma ridurrà e dilaterà nel tempo il periodico confronto con lo stesso, permettendo alla psiche del soggetto di metabolizzarlo in maniera accettabile o persino costruttiva. Nel cammino opposto, invece, il confronto sarà sempre più ricorrente e si sommerà contemporaneamente ad altri episodi stressanti, senza permettere al soggetto alcuna metabolizzazione sino alla sua completa distruzione.