Come diventare ricchi: le 10 abitudini vincenti dei milionari

Esiste la formula magica che spiega come diventare ricchi? Dubito, esistono però 10 abitudini che accomunano i milionari di mezzo mondo. Una strana coincidenza, non trovi?
“Le persone di successo fanno ciò che le altre persone non hanno voglia di fare.” Jeff Olson.
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Mi auguro che l’articolo della scorsa settimana ti abbia dato una bella… svegliata! Oggi voglio parlarti di come diventare ricchi e lo voglio fare nello stile di EfficaceMente: niente boiate a base di opzioni binarie, casinò online o metodi infallibili alla modica cifra di 97€ anziché 997€ (solo per oggi!).
Questi sistemi non sono altro che spazzatura. Sai perché hanno così successo? Sai perché cercando su Google “come diventare ricchi” o “come fare soldi” veniamo letteralmente inondati da questi escrementi digitali? Perché sono esattamente ciò che desidera leggere il 95% delle persone: “pillole magiche” per diventare milionari dalla sera alla mattina, senza il minimo sforzo. La verità è che non esiste alcun segreto. Esistono solo strategie consolidate ed abitudini quotidiane che quello stesso 95% delle persone non è disposto a seguire per più di una settimana.
Abbiamo già visto le 6 strategie alternative per fare soldi (guarda caso la prima è la più diffusa e forse l’unica che non ti farà mai diventare ricco). In questo articolo voglio invece parlarti delle abitudini dei milionari. Più studio e sperimento sulla mia pelle come diventare ricchi e più mi convinco che siano proprio le piccole azioni che facciamo (o non facciamo) ogni giorno a determinare il nostro percorso di crescita finanziaria. Nello specifico esistono 10 abitudini che sono coltivate quotidianamente dalle persone più facoltose e che vengono invece snobbate da tutti gli altri. Che dici, vale la pena darci un’occhiata?
Tom Corley ci spiega come diventare ricchi
Tom Corley è l’autore del libro bestseller Rich Habits e negli ultimi 5 anni ha osservato e documentato le attività quotidiane di 233 multi-milionari e di 128 persone in difficoltà economiche. Nel corso del suo “esperimento sociale”, Corley ha individuato più di 200 attività che i ricchi compiono ogni giorno e che sono invece tralasciate da tutti gli altri.
Queste attività, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non sono conseguenza del diverso stile di vita, ma ne sono piuttosto la causa. Queste azioni infatti sono a costo zero e possono essere ricondotte a 10 abitudini che chiunque può instaurare oggi stesso, a dispetto della sua attuale condizione economica. Eccole:
Definisci i tuoi obiettivi e focalizzati su uno alla volta. Il 67% dei multi-milionari definisce e mette per iscritto i propri obiettivi, contro il 17% dei meno abbienti. Non solo. Più dell’80% dei ricchi è focalizzato nel raggiungimento di un solo obiettivo alla volta; al contrario l’88% delle altre persone disperde la propria attenzione su più progetti contemporaneamente. A quanto pare la prima abitudine delle persone di successo consiste nel sapere esattamente dove voler andare e concentrare tutte le proprie energie su questa singola meta. Tu come ti stai comportando? Hai già definito i tuoi obiettivi A.M.B.I.Z.I.O.S.I.? Che mi dici poi della Legge di Curly, la stai applicando?
Scrivi le tue attività giornaliere in una to-do list. Tu ce l’hai una to-do list? Aspetta, facciamo un passettino indietro: tu sai cos’è una to-do list? Definire un obiettivo non basta; se vuoi davvero raggiungerlo, devi focalizzarti ogni giorno sulla tua lista delle attività da fare, la to-do list appunto. L’81% dei ricchi gestisce le proprie attività quotidiane grazie ad una to-do list. Solo il 19% dei poveri lo fa e spesso si tratta solo della lista della spesa. Se non hai idea di come creare ed organizzare la tua to-do list, in questo articolo spiego il mio sistema di produttività personale.
Svegliati 3 ore prima di entrare in ufficio. Ma che si scemo?! Già mi faccio 3 ore in tangenziale ovest, secondo te mi dovrei alzare alle 3 del mattino?! Il 44% dei benestanti si sveglia mediamente 3 ore prima di iniziare a lavorare. Tra i meno ricchi, questa abitudine è adottata solo dal 3% degli intervistati. Sarà come dici te, ma che cavolo fanno ‘sti ricconi ogni giorno all’alba? Molti di loro iniziano la giornata con la famosa ora “sacra”. Certo, se vai in ufficio in elicottero, invece di ritrovarti imbottigliato nel traffico, sei avvantaggiato; eppure le persone di successo sfruttavano le loro mattinate anche quando si muovevano in metropolitana. Come? Ascoltando audio-libri, podcast o leggendo libri di crescita personale.
Leggi 52 libri all’anno (libro più, libro meno). A proposito di lettura, l’88% dei milionari intervistati legge libri formativi per almeno 30 minuti al giorno. Questa stessa abitudine è adottata da appena il 2% delle persone in difficoltà economiche, che però non rinuncia (nel 77% dei casi) a guardarsi ogni giorno almeno un’ora di TV (ultimo modello e rigorosamente comprata a rate). Ma leggere non solo può farti diventare ricco: ci sono almeno altre 5 ottime ragioni per divorare libri. Ehi, qui non stiamo parlando di Twilight o di 50 sfumature di topo gigio, stiamo parlando di libri come questi.
“Le tasche vuote non hanno mai impedito a nessuno di avere successo. La testa vuota, sì.” N.V. Peale.
Mangia meno di 300 calorie di schifezze al giorno. André ma che ti sei fumato?! Che cavolo c’entra la mia dieta con la mia situazione economica! Dagli studi di Corley risulta che il 97% del persone meno abbienti mangia regolarmente più di 300 calorie al giorno di cibo spazzatura. Al contrario, più del 70% dei milionari è attento alla propria dieta e mangia cibi “off-limits” per meno di 300 calorie al giorno. Si potrebbe saltare a facili conclusioni osservando che i cibi spazzatura costano generalmente meno e quindi sono scelti per una questione di risparmio. Non è così. Il gruppo di persone “povere” era comunque in grado di soddisfare tutti i propri bisogni primari (casa, cibo, etc.), ne deriva che le scelte alimentari erano fatte più per assecondare l’effimero piacere dato da qualche junk-food, che per questioni economiche. Indagando più a fondo si scopre che i due gruppi hanno atteggiamenti mentali diametralmente opposti rispetto al cibo. I primi considerano il cibo per quello che è: “benzina” per mente e corpo; più la benzina è di qualità e migliore è la loro qualità di vita. I secondi vedono invece nel cibo un piacere rifugio in cui affogare le proprie frustrazioni quotidiane. Ehi, qui nessuno mette in dubbio che ogni tanto ci si possa godere una bella mangiata; ma se ricerchi nel cibo solo piacere, c’è qualcosa che non funziona e questo non riguarda solo il come diventare ricchi.
Allenati almeno 4 volte a settimana. Indovina un po’?! Il 76% dei riccastri fa esercizio aerobico (no, le scale del pianerottolo non valgono) almeno 4 volte a settimana. Ormai ho perso il conto degli articoli in cui ho inserito l’attività sportiva come abitudine cardine per migliorare la propria vita. Eppure è una delle più difficili da instaurare: magari ci iscriviamo in palestra il 1° gennaio, per mollare neanche 2 mesi dopo (ops, ti ho beccato). Il segreto in questo caso è la gradualità: perché non provi ad iniziare con questo semplice programma di allenamento casalingo?
Parla meno ed agisci di più. Tradotto: fatti, non pugnette! Dalle interviste condotte da Corley emerge che appena il 6% dei multi-milionari sparla, ovvero racconta a tutti cosa sta passando nella propria mente o quali sono i suoi progetti per il futuro. Al contrario il 69% delle persone che ha avuto meno successo ama chiacchierare di tutto e di più. Curioso, no?
Cambia le tue convinzioni sulla fortuna. Più del 90% dei meno abbienti è intimamente convinto che ricchezza e povertà sia solo una questione di fortuna o sfortuna. L’84% di chi ce l’ha fatta riconduce invece il proprio successo alle buone abitudini. Tu cosa pensi? Provo a darti uno spunto: hai mai sentito parlare del Locus of Control?
Smettila di giocare alle Videolottery. Il gioco d’azzardo è uno dei problemi più seri della società italiana e si aggrava man mano che la crisi economica peggiora. Meno soldi abbiamo e più aggrappiamo le nostre speranze di benessere finanziario ad un evento fortunato, alla svolta, o alla più prosaica “botta di culo”. Ecco allora spiegato quel 52% di persone in difficoltà economiche che, nonostante tutto, “brucia” il proprio stipendio scommettendo nel gioco d’azzardo. Tra i ricchi, solo il 23% gioca e lo fa per puro divertimento e con soldi di cui non ha bisogno per vivere.
Chiama tua mamma per il suo compleanno. Questa non te l’aspettavi vero? L’80% delle persone abbienti mantiene regolari contatti con le persone più care, contro l’11% dei meno ricchi. Compleanni, anniversari, ricorrenze: i milionari non perdono occasione per fare una telefonata alle persone che contano. Non solo: il 79% dei milionari dedica almeno 5 ore al mese per le attività di networking. Se vuoi realizzare il tuo successo, devi aiutare gli altri a raggiungere il proprio successo personale.
“Impara a risolvere i problemi delle persone e avrai risolto i tuoi problemi di soldi.” Steve Siebold.
André, ma molte di queste abitudini sono identiche a quelle che mi ripeti da anni! Che du balle!
Sì, esattamente. Scoprire che le 10 abitudini individuate da Corley, assomiglino maledettamente a queste 10 abitudini di cui ho parlato per la prima volta nel 2009, mi ha confortato. Adesso ce l’ho io una domanda per te: tu quante di queste abitudini pratichi quotidianamente? Non è che per caso te ne stai ancora a cazzeggiare sperando di diventare ricco vincendo al Superenalotto? Ah giusto, c’è sempre quel metodo infallibile per sbancare i casinò online… -.-“
Foto tratta da Google Immagini (se ti stai chiedendo chi cavolo sia quel tizio nella copertina del post: è Sean Parker, classe 1979, patrimonio stimato di 2 miliardi di $).
FONTE


Dedicato a Tutti Colore che Vogliono Diventare Ricchi: 10 Infallibili Segreti dei Milionari più Famosi al Mondo

E’ inutile negarlo: diventare ricchi è il sogno di tutti.
Nonostante si tratti però di un sogno diffuso, i miliardari nel mondo sono soltanto 18.000, e gran parte di questi sono eredi di enormi fortune accumulate per generazioni.
La situazione generale non è delle migliori: sono in molti a tentare la scalata ai vertici della ricchezza mondiale per poi trovarsi invece ad annegare in un mare di debiti, completamente incapaci di riprendere in mano le redini della propria vita e di rimettersi in carreggiata.
Sei quindi condannato a morire povero o a fallire provando a diventare miliardario? Niente affatto, ed è per questo che abbiamo messo insieme 10 segreti per diventare ricchi (rubati ai più famosi miliardari del mondo)!
Continua a leggere se vuoi saperne di più.
Quali sono i segreti per diventare ricchi?
La cosa più curiosa è che i segreti per diventare ricchi non sono segreti a tutti gli effetti, anzi, te li sei trovato davanti agli occhi per tutta la vita senza magari accorgertene.
Quello che è ancora più curioso è che molti di noi vivono in aperto contrasto con questi semplicissimi consigli, entrando a far parte del circolo vizioso delle spese pazze e del debito che sono il modo migliore per non diventare ricchi, né domani né mai.
1. Vivi al di sotto delle tue possibilità
Quante volte hai sentito dire “Tizio vive al di sopra delle proprie possibilità”?
Tizio finisce sempre (e non esistono eccezioni) per fallire e avere migliaia di euro di debiti con parenti, amici e banche. Ciò è sicuramente quanto di più lontano possa esistere dalla nostra idea di ricchezza.
VIVI AL DI SOTTO DEI TUOI MEZZI, IL CHE VUOL DIRE SPENDERE MENO SOLDI DI QUELLI CHE GUADAGNI.
Sebbene possa sembrare uno di quei consigli lapalissiani, sono in molti ad ignorarlo, pensando che un giorno, magari per magia, si troveranno in banca decine di migliaia di euro pur vivendo costantemente al di sopra delle loro possibilità.
La situazione oggi è molto più grave rispetto a quella di qualche decennio fa, quando era ancora vicina la memoria dei nostri nonni che avevano fatto del risparmio il mattone più solido sul quale costruire l’intero Paese.
In America sono più del 50% coloro i quali dichiarano di avere enorme difficoltà ad arrivare alla fine del mese, così come sono tantissimi quelli che non riescono a mettere nulla da parte e la situazione non è differente in Italia.
2. Metti da parte il 20% del tuo reddito, ogni mese
Il 20% del tuo stipendio o del tuo reddito di impresa va sempre messo da parte. Non ci sono eccezioni, neanche nel caso in cui si tratti di mesi con particolari emergenze.
Come diventare ricchi risparmiando 200 Euro ogni 1000 euro che guadagni vanno messi in un conto a parte così da non essere tentato dall’andare a toccare questo risparmio di base.
Più di 1 italiano su 3 non ha nessun risparmio e non ha alcuna intenzione di cominciare.
Non cercare scuse, perché anche con entrate molto misere dovresti almeno provare ad accantonare il 20%. Se non ci riesci, taglia sulle cose inutili. Se non si da che parte iniziare o pensi che per te sia impossibile, allora devi leggere questo articolo e iniziare a risparmiare subito.
Quando avrai la somma che ritieni opportuna potrai iniziare ad investire, pensa che ci sono strumenti efficaci per investire anche da 500 euro!
3. Segnati le spese, sempre
Segnarsi le spese è uno dei trucchi più importanti per chi vuole davvero diventare ricco. Segna ogni minima spesa, anche il biglietto della metro. Ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato e, come amava ripetere Benjamin Franklin, una piccola perdita costante può affondare barche molto grandi.
Evita di sottoscrivere abbonamenti per servizi che magari non userai di frequente, cancella quelli che già non usi più. Basta mangiare fuori di continuo e basta concedersi piaceri inutili come l’aperitivo ogni giorno. 5 Euro al giorno non sono molti, ma nell’arco di un mese sono già 150 euro e nell’arco di un anno 1.800 euro, soldi che potresti investire per avere una rendita.
5. Acquista una casa, appena puoi
Sei in affitto? Non diventerai mai ricco. Non perché la casa sia fondamentale in quanto tale per sentirsi e diventare ricchi, ma piuttosto perché con l’affitto, soprattutto di questi periodi, stai pagando né più né meno le rate del mutuo al padrone di casa.
Fai un piccolo sforzo e acquista la tua abitazione, anche se dovesse essere meno grande e meno bella di quella in cui vivi adesso mentre sei in affitto.
Se non hai ancora il denaro per la caparra, individua quale potrebbe essere il percorso che ti aiuterebbe ad arrivare al traguardo.
Non puoi pensare di diventare ricco senza comprare una casa e toglierti dal groppone il tuo affitto.
6. Stop ai vizi
Non si tratta soltanto di una questione di soldi, ma di un problema di controllo della propria vita. I vizi ti tengono lontani dai tuoi traguardi.
Non riesci a perdere peso? a smettere di fumare? È tutto collegato: avere la forza di volontà per abbandonare sigarette e cibi grassi vuol dire avere la forza di volontà necessaria per affermarsi sul mercato.
È difficile tagliare i ponti con qualcosa dalla quale sei dipendente, che si tratti di dipendenza fisica oppure di dipendenza emotiva e mentale. Comincia da qualcosa che ti piace molto e privatene per qualche giorno, poi riprovaci, poi di nuovo ancora.
In poche settimane avrai già sviluppato un’incredibile forza di volontà, che ti permetterà di raggiungere traguardi fino a poco prima assolutamente impensabili.
7. Fissa obiettivi giornalieri
Diventare ricchi è l’impresa di una vita, che sicuramente non potrai raggiungere nel giro di 24 ore. Senza avere traguardi intermedi, giorno per giorno, diventa ancora più dura, perché il rischio grosso è quello di vedere la montagna come impossibile da scalare.
Le pietre miliari, così le chiamano gli esperti americani, sono necessarie per darsi degli obiettivi ogni giorno e rendersi conto di quello che si è portato a casa e di quanto ci si è avvicinati alla meta. Che sia appianare un debito, che sia mettere da parte dei soldi per avviare la tua impresa, prova con 50 € alla volta: con piccoli passi puoi raggiungere grandi obiettivi ed essere sempre più motivato ad andare avanti.
8. Impara a gestire il tuo tempo
Tutti abbiamo a disposizione la stessa quantità di tempo. Che si tratti di un milionario, oppure di un disoccupato, la giornata è sempre di 24 ore e imparare a gestire al meglio questo tempo, che è uguale per tutti, fa la differenza tra chi avrà successo (anche economico) e chi invece si troverà a fare i conti per tutta la vita con debiti e stipendi da fame.
9. Costruisciti canali di reddito passivo
come Diventare ricchi senza lavorareVuoi fare sul serio? Devi costruirti non uno, ma diversi canali di reddito passivo.
Il reddito passivo è forse il più importante dei metodi per diventare davvero ricchi: vuol dire fare soldi sempre, anche mentre dormi, e continuando a guadagnare mese per mese grazie a questi canali.
Ci sono 3 modi principalmente per creare un reddito passivo:
Il mercato immobiliare: In Italia il modello di reddito passivo a cui tutti puntano è l’affitto. L’idea di acquistare una casa, investire nel mondo immobiliare e poi trarne profitto affittandola, alletta tutti. Ma devi comunque considerare che trovare il giusto investimento e avere a che fare con degli inquilini richiede tempo.
L’imprenditoria: un modo per avere un reddito passivo è quello di fare impresa, ma se vuoi diventare ricco la tua azienda deve essere indipendente da te e deve essere scalabile!
Gli investimenti: fra tutte le forme di reddito passivo è quella che sembra impiegare meno tempo. Grazie ai robo advisor o al social trading (ne spieghiamo bene il funzionamento qui) puoi iniziare ad approcciarti al mondo degli investimenti anche senza essere un esperto.
Qualunque sia la strada che hai scelto, dovrai preoccuparti di creare diversi canali di questo tipo (qui ti diamo alcune idee), i quali ti permetteranno di moltiplicare le tue ricchezze e darti un’enorme mano verso la cima della montagna, verso la vetta dei miliardi!
10. Fatti gli affari tuoi
Sì, per diventare ricchi è necessario farsi accompagnare nel cammino da collaboratori e dipendenti, anche se questo non vuol dire che dovremo lasciare nelle loro mani le parti fondamentali dei nostri affari.
Dovrai essere tu a metterci l’anima, il cuore e il cervello, dovrai essere tu ad avere controllo di tutti quelli che sono gli aspetti fondamentali della tua attività, perché nessuno se ne occuperà meglio di te, perché a nessuno potrà mai interessare quanto a te.
Fallirai, cadrai, ti rialzerai, cadrai di nuovo, ma lo farai con le tue sostanze, con le tue idee e possibilmente imparando qualcosa, un qualcosa che sarà il più grande capitale che avrai a disposizione per raggiungere il tuo traguardo.
FONTE (Nota che manca il punto 4)


Arte, vino, filantropia ecco gli hobby per ricchi

La società di consulenza Wealthx indaga sul tempo libero dei miliardari. Oltre al collezionismo e agli sport vince a sorpresa anche la politica
VITTORIO SABADIN
Wealthx è una società che fornisce consigli alle persone più ricche del mondo e deve dunque conoscere bene i suoi clienti. Ogni anno pubblica un «billionaire census», pieno di statistiche sui miliardari. Non ce ne sono mai stati così tanti, e sfogliando il rapporto ci si può togliere la voglia di scoprire i loro segreti. Innanzi tutto, bisogna sapere che non è più corretto dire «lo zio d’America» quando si spera che un parente facoltoso muoia, lasciando i soldi in eredità. Oggi ci sono infatti più miliardari in Europa (sono 806) e in Asia (645) che nel Nord America (628), mentre in tutta l’Africa sono in totale 41. I maschi miliardari sono 2179, le donne solo 294, ma la classifica non tiene conto delle numerose mogli che hanno accesso al conto corrente.
A CIASCUNO IL SUO
L’indagine per gli anni 2015 e 2016 ha preso in esame anche un aspetto particolare della vita dei super-ricchi: che cosa fanno con i loro soldi nel tempo libero. Gli hobby dei miliardari sono spesso curiosi: al co-fondatore di Apple Steve Wozniak piace, ad esempio, giocare partite di polo sul Segway, il monopattino a due ruote che costa meno di un buon cavallo e non ha bisogno di essere strigliato. L’attore Tom Hanks colleziona vecchie macchine per scrivere e ha fatto in modo che i tasti dei suoi computer abbiano lo stesso suono di una vecchia Remington. Serge Brin, il co-fondatore di Google, passa il tempo libero esibendosi in esercizi aerei sul trapezio, un’arte che ha imparato in un circo vicino a San Francisco.
Anche se ogni ricco ha il suo hobby particolare, Wealthx è riuscita comunque a fare un elenco dei passatempi preferiti e non bisogna sorprendersi più di tanto nel trovare al primo posto la filantropia. Destinare parte della propria ricchezza ad aiutare gli altri consente di sentirsi a posto con la propria coscienza, di acquisire indulgenze nell’eventuale giorno del Giudizio e, soprattutto, di detrarre dalla dichiarazione dei redditi quanto si è speso in opere caritatevoli e per diffondere l’arte e la cultura. Alla filantropia si dedica il 56% dei miliardari, ma i più impegnati in questo campo sono sicuramente i coniugi Bill e Melinda Gates, che attraverso la loro fondazione gestiscono centinaia di progetti ogni anno.
Al secondo posto tra gli hobby preferiti dai ricchi ci sono i viaggi, ma al terzo, con il 28 % dei miliardari che vi si dedicano, si trovano le collezioni d’arte, che facendo un po’ di attenzione possono rivelarsi un ottimo investimento del proprio denaro. La collezione di arte moderna e contemporanea di Roman Abramovich e di sua moglie Dasha Zhukova è ormai davvero impressionante, e si dice che il miliardario russo proprietario del Chelsea Football Club abbia speso in un solo mese 60 milioni di dollari in quadri regalati alla sua Dasha. Tra i maggiori collezionisti del mondo ci sono Paul Allen, fondatore di Microsoft con Bill Gates e appassionato di Impressionismo, e il cinese Yang Bin.
LA SORPRESA
La vera sorpresa della classifica di Wealthx è stata però scoprire che al quinto posto degli hobby preferiti dai miliardari c’è ora la politica. Donald Trump si è candidato alla presidenza degli Stati Uniti e non c’è niente di nuovo nella sua decisione: Michael Bloomberg è stato sindaco di New York; i Bush hanno governato l’America e la Florida; John, Robert e Edward Kennedy sono stati protagonisti di un’indimenticabile stagione politica. In Italia, dopo Berlusconi, alla politica hanno pensato anche Diego Della Valle, Luca di Montezemolo e Carlo De Benedetti. In un bell’articolo scritto anni fa, l’economista Murray Rothbard ha spiegato che i miliardari, essendo dei magistrali imprenditori, sono estremamente fiduciosi nella propria capacità di affrontare i compiti difficili. Ma tendono a disprezzare i consigli quando applicano la loro esperienza a campi nuovi e sconosciuti. Peggio, tendono a diventare arroganti e suscettibili, «spazzando via tutte le critiche come punzecchiature di uomini inferiori».
Meglio dunque che i miliardari continuino a dedicarsi nel tempo libero alla vela (7° posto), alle collezioni di auto d’epoca (9°) e al golf (14°), come hanno sempre fatto. Per governare male il mondo, bastano i politici che abbiamo.
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Yadin Kaufmann: “Successo e ricchezza non servono se il mondo intorno a te va a rotoli”

Abbiamo incontrato il venture capitalist israeliano al TEDxRoma. Ecco cosa ci ha detto
Per fare soldi, ci vogliono altri soldi, recita l’adagio. La ricchezza, però, serve a poco se chi la genera non ha la lungimiranza di reinvestirla – almeno in parte – nel miglioramento del contesto sociale in cui vive e lavora: “La comunità hi-tech è parte anch’essa del mondo, e certo non può pensare di vivere in una qualche torre d’avorio, separata dal resto”, spiega a tal proposito il venture capitalist israeliano Yadin Kaufmann, ospite al TEDxRoma. ”È anzi fondamentale che imprenditori e uomini d’affari tengano bene da conto il resto della società, e si pongano il problema di come migliorare la vita di tutti. Non solo perché questa è la cosa eticamente più giusta da fare, ma anche perché il successo e la ricchezza non servono a nulla se, mentre li ottieni, il mondo intorno a te va a rotoli”.
Kaufmann, 26 anni di esperienza nel settore del Venture Capital, non parla per sentito dire. Tanto per cominciare, negli anni ’80 ha letteralmente visto nascere quella che molti chiamano la “Silicon Valley israeliana”, mentre già nel 1990 è stato co-fondatore di Veritas Venture Partners, fondo tra i più attivi nel Paese. Poi, nel 2002, una scelta fuori dagli schemi: fonda Tmura, Venture Fund di natura pubblica che raccoglie donazioni da aziende hi-tech (startup incluse) e le reinveste in attività benefiche. Non contento, nove anni dopo Kaufmann si spinge oltre e co-fonda Sadara Ventures, il primo fondo che raccoglie capitali internazionali per investire in società tecnologiche palestinesi.
La persona giusta con cui parlare di filantropia e di ecosistemi tecnologici, di startup e talento imprenditoriale. E della rivoluzione hi-tech che in meno di trent’anni ha trasformato l’economia e la società israeliane.
Oggi Israele è considerata da molti la seconda Silicon Valley. Come ci siete riusciti?
“Le ragioni cui dobbiamo questo successo sono diverse: alcune sono specificamente israeliane, come l’eccellente sistema scolastico, le proficue relazione con le comunità tecnologiche e finanziarie statunitensi, il ruolo svolto dal servizio militare nel formare i giovani a lavorare in gruppo o, ancora, le politiche governative a sostegno dell’imprenditoria. Ma il vero segreto è che, per avere successo, bisogna essere disposti a sbagliare. Molti dei nostri imprenditori falliscono più volte, e in questo modo accumulano esperienza e competenze preziose che poi rimettono a servizio della comunità. Affinché ciò sia possibile, è però necessario che quella stessa comunità sostenga l’imprenditoria che si prende dei rischi e, se quest’ultima fa le cose in regola, non la punisca le cose vanno male. In Israele funziona esattamente così: chi ha un valido sogno imprenditoriale può battersi per realizzarlo, può provare e riprovare fino a quando non riesce nel suo scopo”.
Ci vogliono anche i soldi, e non pochi.
“Certo, i finanziamenti sono un ingrediente fondamentale in un ecosistema tecnologico. Anche perché parliamo di un mercato mondiale, dove la stessa buona idea può venire a molti, e a quel punto vince chi riesce a realizzarla per primo, che spesso è anche chi trova prima i fondi. Ma i soldi possono essere anche una maledizione, specie quando ne girano troppi e chi li investe lo fa con leggerezza, puntando su aziende che non fanno nulla di eccezionale, o che copiano qualcun altro. Basta pensare a cosa è successo tra il ’99 e il 2000. E poi investire male danneggia tutti, compresi gli stessi fondi di venture capital, che perdono la fiducia e il supporto dei loro investitori. Dobbiamo saper individuare il talento e pensare in modo indipendente, invece di limitarci a seguire la folla”.
Ecco: come si individua il talento su cui investire?
“Si parte scovando una buona idea, che tuttavia da sola non basta. Ancora una volta, ciò che conta davvero è il fattore umano: oltre che capace e preparato, l’imprenditore deve essere mosso dalla passione e dalla dedizione, deve essere pronto a lavorare duro. Deve saper lavorare in gruppo ed essere un leader, ma soprattutto deve essere pronto a sbagliare e ricominciare”.
Che impatto ha avuto il successo del settore hi-tech sulla società israeliana?
“Ha generato e sta generando uno straordinario cambio culturale. Venticinque anni fa gli eroi mitizzati dai giovani erano per lo più dei militari. Ora molti di loro prendono a esempio gli imprenditori di successo, e sognano di creare un prodotto o un servizio che faccia la differenza. Oggi in Israele il settore della tecnologia è quello che attrae le menti migliori della nostra comunità, che genera risultati capaci di influenzare il mondo intero. Presa nel suo insieme, è stata una fantastica rivoluzione compiuta in un brevissimo periodo di tempo. Ovviamente ciò non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi della nostra società, anzi c’è ancora molto da fare, ma questa non è che una motivazione in più a fare meglio”.
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