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Evoluzione: il sesso nasce come strategia anti-cancro?(Testo del 20.06.2019)

La riproduzione sessuata potrebbe essere stata favorita dall’evoluzione per limiitare la diffusione di cellule tumorali alle nuove generazioni.
Quello della prevalenza della riproduzione sessuata tra gli organismi pluricellulari rimane, dal punto di vista evolutivo, un mistero: dopotutto la riproduzione asessuata, che non richiede la produzione di cellule specializzate (i gameti) è molto più immediata ed efficiente.
Uno studio pubblicato su PLOS Biology avanza una nuova ipotesi sulla fortuna di questa modalità di formazione di nuovi organismi. La riproduzione sessuata potrebbe essere stata favorita dalla selezione naturale non solo perché permette di adattarsi ad ambienti in costante evoluzione, ma anche perché previene l’invasione, negli organismi “figli”, di cellule maligne, come quelle coinvolte in alcune forme trasmissibili di cancro.
AUTODIFESA. Per comprendere questa teoria è necessario viaggiare a ritroso nel tempo fino a un miliardo di anni fa, quando sulla Terra emersero i primi organismi pluricellulari: società di cellule “cloni” che funzionavano a patto che si impedisse alle cellule maligne di proliferare sfruttando i vantaggi di un sistema cooperativo. La necessità di riconoscere le cellule traditrici e distinguerle da quelle sane favorì la nascita di molti meccanismi protettivi contro nemici interni ed esterni – per esempio il sistema immunitario, capace di riconoscere anche le minacce esterne, come virus e batteri.
La trasmissione di cellule maligne nei due tipi di riproduzione, asessuata (in alto) e sessuata (in basso). Nel primo caso si moltiplicano i rischi di trasmissione dei patogeni; nel secondo, la maggiore diversità genetica limita la trasmissione di cellule cancerose all’interno della popolazione, anche se queste persistono nei casi individuali (come nell’organismo rosso).
ERRORI ESPONENZIALI. In questo contesto, la riproduzione asessuata, che porta alla creazione di nuovi individui cloni, era un processo rischioso: esisteva la concreta possibilità di clonare intere generazioni di cellule maligne (come quelle di alcune forme trasmissibili di cancro). Al contrario, la riproduzione sessuata, aumentando la variabilità genetica all’interno di una popolazione, limitava la diffusione delle cellule maligne nelle nuove generazioni.
RISCHI CONTENUTI. Le cellule cancerose continuano a emergere regolarmente nei singoli individui, ma le probabilità che si trasmettano alle generazioni successive sono basse: oggi le forme di cancro trasmissibile sono molto rare e riguardano soprattutto diavoli della Tasmania, cani e molluschi bivalvi. Data la diffusione delle forme di cancro e delle possibili vie di trasmissione negli organismi pluricellulari, è possibile che la riproduzione sessuata si sia diffusa come l’opzione meno rischiosa per produrre una prole sana.
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Sesso felice, meglio negli atei o nei credenti? (Testo del 23.03.2016)

Meglio soddisfatti dei credenti perché privi di sensi di colpa
La questione sarà anche non particolarmente decisiva per le sorti dell’umanità. Ma nella comunità scientifica c’è comunque anche chi si pone interrogativi di questo tipo: il sesso viene meglio ai credenti o agli atei?
Stando a una ricerca realizzata da due esperti statunitensi – lo piscologo Darrel Ray e la sessuologia Amanda Brown della Kansas University – non ci sarebbe gara: sotto le lenzuola vince chi non crede.
Meglio i non credenti
L’indagine, dal titolo “Sex and Secularism, What Happens When You Leave Religion?”, è partita da un sondaggio condotto su oltre 14.500 persone tra atei, agnostici e credenti di varie religioni e orientamente religiosi (cattolici, ma anche luterani, testimoni di Geova, mormoni, avventisti del settimo giorno, battisti e altri ancora).
Obiettivo, cercare di capire come e quanto la religione in sé e l’eventuale abbandono di essa possano incidere sulla vita sessuale di un individuo.
Va detto, però, che il campione di intervistati non era statisticamente rappresentativo. E che il sondaggio era collegato a un sito sostenitore dell’ateismo. In ogni caso, le conclusioni sono omogenee a quelle di altri studi condotti in precedenza sullo stesso tema, con valore scientifico.
Ebbene, la conclusione è stata che i non credenti, e ancora di più quelli che hanno abbandonato la religione di cui in precedenza erano fedeli, hanno un miglior rapporto con il sesso, sotto tanti aspetti: sono più disposti a discutere di fantasie sessuali e sono più soddisfatti nelle loro esperienze, per esempio. E poi, provano molto meno senso di colpa relativamente al sesso e alla sessualità.
Quanto pesa il senso di colpa
Gran parte delle religioni tendono a infondere nei propri seguaci un senso di colpa profondo. Quando si abbandona una fede, questo peso tende a scomparire, portando a risultati migliori e decisamente inaspettati: secondo lo studio, i non credenti danno ai propri figli un’educazione sessuale decisamente migliore di quanto facciano invece i credenti.
Le differenze
Dal punto di vista del comportamento sessuale in senso stretto, la religione ha un impatto inferiore rispetto a quanto si pensi: atei e fedeli, infatti, cominciano a farlo più o meno alla stessa età, hanno le stesse probabilità di masturbarsi, guardare film porno, fare sesso orale, fare sesso fuori del matrimonio e così via.
Il senso di colpa non incide sulla sessualità di una persona inducendola ad astenersi, ma piuttosto sulla propria autostima: facendola sentire scadente, non all’altezza, in una parola umiliandola. Di conseguenza, quando si abbandona una religione, questo senso di inadeguatezza si dissolve.
Gli ostacoli verso la soddisfazione
Ecco perché gli atei e gli agnostici, così come chi si allontana da una fede, fanno meglio sesso. Non per chissà quali abilità particolari sotto le lenzuola, ma perché ne godono di più, hanno meno pesi mentali e ostacoli intellettuali verso la completa soddisfazione sessuale.
La conclusione della ricerca è dunque duplice: da un lato, chi perde la fede riesce comunque a intraprendere un proprio cammino sessuale senza tanti problemi, al contrario di quanto si possa credere.
Dall’altro, i fedeli sono solo investiti da un senso di colpa per aver fatto sesso, ma ciò in linea di massima non li ferma. In fondo, fanno sempre affidamento sul perdono del proprio Dio.
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Sesso e grasso, i 20 rischi per uomini e donne (Testo del 20.03.2016)

Sesso e grasso non vanno d’accordo tanto che un’equipe di medici hanno stilato i 20 rischi ai quali vanno incontro uomini e donne che ingrassano troppo. Eccoli
Sesso e grasso non vanno d’accordo tanto che un’equipe di medici hanno stilato i 20 rischi ai quali vanno incontro uomini e donne che ingrassano al punto di avviarsi verso l’obesità.
La questione non è di poco conto perché se si considera che il 30% della popolazione è in sovrappeso , il 10% obesa e l’obesità infantile è del 22% il più alto tasso in Europa, si capisce chiaramente come sia diffusa anche la difficoltà sessuale per una fetta cospicua della popolazione.
La consapevolezza dei rischi è la prima cosa a cui dare attenzione. Perché conoscere i rischi e le connessioni tra l’obesità e la sfera sessuale può aiutare non solo a risolvere problemi tecnici come l’eiaculazione, l’orgasmo o la secchezza vaginale, ma problemi più vasti di natura psicologica e relazionale che derivano dall’obesità.
Intanto va detto subito che l’obesità non è uguale per la donna e per l’uomo ma comporta rischi alla sfera sessuale diversa a seconda del sesso.
I rischi sessuali per la donna obesa.
L’eccesso di accumulo di grasso intorno al giro vita, il cosiddetto grasso viscerale, quello situato sopra gli organi, ha una diretta conseguenza non solo sul sistema cardiocircolatorio, esponendo dunque a maggiori rischi di infarto, ma anche sull’attività sessuale della donna.
L’equipe di medici ha indicato che un eccesso di grasso provoca ben 12 rischi per la vita sessuale della donna:
altera l’equilibrio ormonale riducendo il desiderio ;
provoca dolore durante il rapporto sessuale;
provoca secchezza vaginale;
genera un precoce sviluppo puberale;
aumenta i cicli anovulari;
determina turbe nel ciclo mestruale;
espone la donna a maggiori rischi di aborto in caso di gravidanza;
espone a maggiori rischi di infertilità e sterilità;
si accompagna a minor uso di contraccettivi ed espone dunque a maggiori rischi di gravidanze indesiderate;
incide nella scelta del compagno, solitamente trovato via internet e tra uomini altrettanto obesi;
affievolisce la capacità di esprimere sentimenti;
determina paure e insicurezze da prestazione
I rischi sessuali per l’uomo obeso
Anche l’uomo obeso va incontro a rischi e disfunzioni nella vita sessuale di particolare rilievo. L’accumulo di grasso viscerale nell’uomo provoca infatti seguenti rischi:
accumulo di testosterone l’ormone che regola la vita sessuale e può compromettere testicoli ed eiaculazione;
calo della libido sessuale;
disfunzione erettile;
eiaculazione precoce;
difficoltà nella penetrazione;
angoscia ed ansia da prestazione;
Come risolvere il problema della vita sessuale nelle persone grasse
Dalla elencazione che precede appare chiaro come le conseguenze dell’obesità e del sovrappeso incidano sulla vita sessuale. Ma poiché una felice vita sessuale è all’origine di una serena vita di coppia, e l’infelice vita sessuale è causa di problemi psicologici e relazionali importanti, ne consegue che l’intervento terapeutico non può essere solo monodisciplinare ma multidisciplinare.
Ecco perché devono concorrere ad una terapia più specializzazioni mediche: un dietologo, uno psicoterapeuta, un sessuologo, un ginecologo.
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Ecco quello che succede al tuo corpo quando smetti di fare sesso. Il numero 3 mi ha fatto veramente paura. (Testo del 27.09.2016)

Non c’è cosa che diverta così tanto e crei altrettanto buonumore come il miglior passatempo del mondo. Tuttavia, spesso si sottovaluta quanto conti avere una sana e regolare vita sessuale. Ecco a voi 8 ottime ragioni per cui non dovreste trascurare la vostra vita sessuale. Questo è quello che succede al nostro corpo, quando smettiamo di fare sesso:
1. Ci si ammala più spesso
Se non si fa sesso per molto tempo, il sistema immunitario si indebolisce considerevolmente. L’astinenza sessuale favorisce una maggiore circolazione di germi nel corpo, e la conseguenza diretta è che si hanno maggiori probabilità di avere la febbre o prendere un raffreddore. Fare sesso è un rimedio completamente naturale per fortificarsi: la miglior tisana per l’influenza che avete in dispensa!
2. Ci si stressa più facilmente
Il sesso è un toccasana contro lo stress. Una vita sessuale regolare aiuta a tenere sotto controllo il livello di ormoni che provocano stress, e a sentirsi più rilassati nella vita di tutti i giorni. Senza questo prezioso rimedio naturale, ci sono buone probabilità che vi trasformiate in una bomba a orologeria.
3. Si ha difficoltà a eccitarsi
Incredibile a dirsi, ma è così: quando non ci “esercitiamo” regolarmente, abbiamo poi più difficoltà ad eccitarci nel “momento clou”. Ciò significa che gli uomini potrebbero avere problemi a mantenere un’erezione, e che le donne potrebbero raggiungere l’orgasmo con grande difficoltà. Perciò, mi raccomando: ricordatevi di lasciare sempre l’interruttore accesso, se non volete rischiare un black out!
4. I sogni si modificano
Alcune persone hanno notato come i propri sogni si siano modificati, allorché la loro vita sessuale si è fatta meno intensa. Per questa ragione, potrebbe capitare che si abbiano dei sogni erotici, o che si abbia un orgasmo nel sonno.
5. Col tempo si comincia a perdere il desiderio
Quando al nostro corpo arriva l’informazione che “l’attività sessuale si è interrotta”, si innesca una risposta fisiologica, ovvero: il corpo produce meno ormoni sessuali. Ciò significa che più è lunga l’astinenza dal sesso, e meno si ha voglia di farlo, col passare del tempo. La nostra libido comincia così a diminuire, perché avremo sempre meno ormoni sessuali che viaggiano nel nostro corpo.
6. Aumenta la distanza tra noi e il nostro partner
Quando due persone che hanno una relazione hanno una vita sessuale insoddisfacente, aumenta la distanza tra i due, non solo in termini fisici, ma anche umani. Tutto questo si traduce in una maggiore insicurezza, percepita nei confronti del nostro partner, e della nostra vita di coppia in genere. Inoltre, questo ci porta ad essere maggiormente attratti da altre persone.
7. Si ha meno autostima
Non stupisce affatto che anche l’autostima paghi il conto di una vita sessuale inconcludente. È stato dimostrato come l’assenza del sesso conduca le persone alla tristezza cronica, dunque alla depressione. Studi hanno inoltre mostrato come fare regolarmente sesso può essere un rimedio reale contro la depressione. Tanto da funzionare, a volte, meglio di farmaci antidepressivi.
8. Aumenta il rischio di tumori
Gli uomini che non fanno sesso per molto tempo hanno un maggiore rischio di contrarre un tumore alla prostata. È stato dimostrato come “liberarsi” aiuti i pazienti uomini a prevenire l’insorgenza di questa malattia.
Diteci se queste non sono delle ottime motivazioni! Sarebbe semplicemente irresponsabile non dedicarsi a una vita sessuale sana e appagante. Per e con il vostro partner.
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Sesso ed opportunismo: i lati oscuri dell’amicizia tra ex (Testo del 16.05.2016)

Come mai alcune persone restano legate ai propri ex? I ricercatori spiegano che il motivo è legato all’opportunismo tipico delle persone narcisiste.
Eliminando qualsiasi forma di romanticismo, i ricercatori e psicologi della Oakland University spiegano come mai le persone mantengano rapporti con i propri ex. Lo studio, intitolato “Staying friends with an ex: Sex and dark personality traits predict motivations for post-relationship friendship” e pubblicato su Personality and Individual Differences, svela infatti che coloro i quali, dopo una storia d’amore, restano amici con i propri ex abbiano una personalità “oscura”. Cosa significa?
I ricercatori si sono chiesti cosa spinga gli ex a continuare a frequentarsi anche al termine della relazione amorosa e per capirlo hanno coinvolto 861 ex in un esperimento basato su questionari all’interno dei quali è stato chiesto loro di indicare le ragione per cui fossero rimasti amici con gli ex.
Successivamente, gli scienziati hanno sottoposto i partecipanti ad altri questionari utili a definire le loro personalità, quindi per comprendere quanto fossero in linea con i tratti comportamentali della triade oscura (narcisismo, machiavellismo e psicopatia), così come quanto fossero manipolatori, opportunisti, egocentrici o insensibili.
I dati raccolti hanno mostrato che i principali motivi per cui i partecipanti erano rimasti amici con gli ex erano legati all’affidabilità di questi ultimi. Inoltre, i ricercatori spiegano che, soprattutto per quanto riguarda gli uomini, un aspetto importante era l’accessibilità sessuale e il pragmatismo. In pratica, con gli/le ex sarebbe possibile fare sesso senza impegno.
Quanto ai tratti della personalità, gli scienziati hanno scoperto che i soggetti predisposti alle relazioni di amicizia con gli ex erano quelli più narcisisti e in generale più in linea con i tratti della personalità della triade oscura.
Concludendo, rimanere amici con gli ex sarebbe utile poiché permetterebbe uno scambio equo di risorse come amicizia, sesso e soldi.
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