C’è una ragione scientifica per non farlo. E neppure per provare che non è una leggenda metropolitana.
Perché le sostanze chimiche che le api emettono per lanciare un segnale d’allarme hanno lo stesso odore di questo frutto. Quando una delle operaie di guardia all’alveare si sente attaccata da un intruso, lo punge rilasciando, nello stesso momento, un mix di feromoni da una ghiandola adiacente al pungiglione, per avvertire le compagne del pericolo.
Questi composti chimici altamente volatili e dal profumo di banana (per il naso umano) comunicano alle altre api il punto esatto della puntura e le incoraggiano ad attaccare a loro volta.
Chi provasse, a suo rischio e pericolo, ad avvicinarsi a un alveare con una banana in mano si vedrebbe inseguito dalle api per almeno 30 metri.
API CHIACCHIERONE. Questa è solo una delle forme di comunicazione chimica utilizzate dai laboriosi insetti. Le operaie usano feromoni specifici per comunicare alle compagne la posizione di polline e nettare appena scoperti.
E l’ape regina delle mellifere emette feromoni “reali” per incoraggiare le operaie a seguirla in un nuovo alveare, o per inibire la maturazione delle loro ovaie (rimanendo così la sovrana incontrastata).
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