I sistemi cerebrali permettono di riprodurre e criticare le “canzoni”. Così questi uccelli formano legami indissolubili.

IL SEGRETO dei fringuelli che stanno insieme tutta la vita? E’ che l’amore è nel cervello. Progettato, sintonizzato e allenato con quello della futura compagna: nel cervello di questi e altri uccelli canori c’è una vera e propria predisposizione a trovare un partner fino alla morte, una predisposizione che, se approfondita, potrebbe aiutare anche a capire meglio il rapporto fra la comunicazione umana.
A raccontare la loro straordinaria abilità al New York Times è Sarah Woolley, neuroscienziata della Columbia University che studia da sempre questi uccelli e il loro canto. Questa ricercatrice ha scoperto che gli uccelli canori utilizzano il loro sistema cerebrale per imparare canzoni, gli stessi suoni che per i maschi servono a conquistare le proprie partner mentre per le femmine sono utili a giudicare i futuri compagni: quando questa affinità tocca il suo apice si formano coppie che resteranno insieme per l’eternità. E’ una sorta di “sintonizzazione” dei cervelli, spiega Woolley, che ha un percorso ben preciso
I giovani maschi ad esempio imparano le canzoni dai loro padri e, con il tempo, le perfezionano fino ad arrivare a elaborare, da adulti, cinguettii complessi che annunciano a potenziali partner “che i loro cervello è sano e il loro corpo forte. Cantando, dicono in sostanza a future compagne: ti interessa?” spiega la neuroscienziata.
Anche le femmine imparano questi suoni dai loro padri fin da piccoli, ma non si esibiscono nel canto: loro sono “i critici”, coloro che devono analizzare le canzoni dei maschi. Ascoltano i dettagli dei suoni di un potenziale compagno li confrontano con quelli dei padri decidendo poi se le canzoni emesse dall’esemplare maschio valgono o meno una “storia d’amore”.
Se un cinguettio è troppo semplice, banale o non intenso, il partner verrà rifiutato. “Sono molto selettive, come dovrebbe essere, perché il compagno che poi sceglieranno dovrà aiutare ad allevare i loro piccoli fino alla morte”.
Una analisi più approfondita dei cervelli di questi uccelli, grandi come ceci, racconta che ogni sesso usa quello che viene chiamato il suo “sistema di controllo del suono per convertire le onde sonore in messaggi sociali e quindi usarli per trovare compagni”. Un po’ come gli esseri umani utilizzano la voce per comunicare e costruire relazioni. Ma nel cervello di entrambi i partner di uccelli canori il cablaggio e l’analisi dei suoni è ben diversa a seconda del sesso.
“La più grande differenza tra cervelli maschili e femminili della stessa specie la si trova negli uccelli canori” continua Woolley. Esaminando diverse specie per capire come questi uccelli analizzano i suoni emerge che il sistema maschile è in grado di riconoscere le canzoni di altri maschi e copiare quello del padre. E’ un processo delicato: se non impara, memorizza e perfeziona le canzoni nei primi tre mesi di vita potrebbe “cantare in maniera disastrosa e non riuscire ad attirare le femmine”.
Femmine che, quando sono ancora giovani, sintonizzano il loro cervello sui cinguettii del padre memorizzandolo e lo “salvano” come modello per valutare successivamente la canzone di un compagno. Successivamente, più una canzone sarà simile a quella del padre o comunque elaborata e con diverse sillabe, più un potenziale partner sarà in grado di conquistare la femmina.
Secondo la scienziata, molto sta nella predisposizione genetica che fa sintonizzare questi uccelli su specifici suoni e la capacità “dell’uccello canoro di apprendere i suoni è incredibilmente rara negli animali” per questo “dobbiamo continuare a studiarla, anche per capire di più sull’uomo”. Le canzoni sono infatti portatrici di messaggi e i fringuelli, tra gli altri, ci ricordano l’importanza e il segreto di una buona comunicazione in ogni coppia: “E’ ciò che rende possibile l’amore” chiosa la ricercatrice.
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