La raccolta attuale dei 64 segni dello Yi Jing proviene, secondo la tradizione, dal re Wen, l’avo della dinastia Zhou, ma non c’è dubbio che nel Libro dei Mutamenti è contenuta la elaborazione della saggezza di millenni. Ma quale è stato il processo di genesi dei 64 esagrammi? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un lungo viaggio, fino all’origine del cosmo …
Pochi sanno in occidente che fino dagli inizi del primo millennio a.C. in Cina era attiva una profonda indagine astronomica che ha prodotto un certo numero di teorie sulla struttura, le leggi e le origini del cosmo. Le prime osservazioni dei fenomeni celesti erano nate dalle necessità di governare l’agricoltura: per non sbagliare i periodi di coltura era necessario conoscere le regole dell’alternarsi delle stagioni. Gli antichi cinesi avevano notato che esisteva un rapporto regolare tra la comparsa e la scomparsa degli astri e il cambio delle stagioni; da lì la costruzione di un complesso calendario e vari tentativi di cercare le leggi che governano l’universo e di dare spiegazione alle eterne domande sulla origine delle cose.
Con l’avvento dell’età imperiale, in funzione di un nuovo modello di autorità, si comincia a formalizzare una teoria cosmologica. Autore di questo «naturalismo cosmologico» è un certo Zōu Yăn (邹 衍) (350-270 a.C.) – di cui poco si sa, ma è citato nelle “Memorie di uno storico” di Sìmă Qiān (司马迁) – vissuto attorno al 300 a.C. e che, pare, abbia suscitato l’interesse del Primo Imperatore.
Secondo Zōu Yăn«il Cielo è rotondo e la Terra è quadrata»: la terra sarebbe un quadrato di 8.110.000 li (circa 500m) di lato la cui distanza dal cielo è di 80.000 li; il cielo a sua volta combacia con i quattro lati della terra. La volta celeste, simile ad un grande tendone, ha un punto limite di altezza, attorno al quale il firmamento gira senza fermarsi. La terra è immobile, mentre il sole, la luna, le stelle seguono la volta celeste nella sua rotazione. Su questa terra quadrata ci sono nove «continenti» di cui uno è la Cina; ogni continente è circondato da un «piccolo mare» mentre all’esterno si estende il «grande mare» che va ad incontrarsi col cielo. Una interessante interpretazione architettonica di questa visione cosmologica è, a Pechino, il Tempio del Cielo, che ha forma circolare, mentre il Tempio della Terra è quadrato.
In realtà, già nel IV secolo a.C. , durante il periodo degli Stati Combattenti, Shèn Dào(慎到) aveva già elaborato una teoria del Cielo sferico e di conseguenza ipotizzava che anche la Terra fosse sferica.
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«il Cielo è come un uovo di gallina,
la Terra è come il tuorlo di quest’uovo e giace da sola nel suo centro.
Il Cielo è grande e la Terra è piccola.
Nella parte inferiore del cielo c’è l’acqua.
Il cielo è sostenuto dal qi (vapore) mentre la terra galleggia in queste acque»
(Zhang Heng – Commentario sulla sfera celeste)
Ma il concetto della terra che galleggia nell’acqua fece sorgere la domanda: come fanno gli astri – che tramontano a ovest e sorgono ad est – ad attraversare quest’acqua? Successivamente, tale Wan Fan perfezionò questa teoria, sostenendo che il cielo stava tutto attorno alla terra e il sole, la luna e le stelle erano appoggiati al «guscio» del cielo e ruotano seguendo il suo movimento 1.
Ma la teoria che la terra fosse sferica comportava una serie di problemi nuovi; tra i quali il più importante era: questa sfera come resta sospesa nello spazio? Wang Chong (王充), studioso di epoca Han, ipotizzò che la terra fosse una sorta di pallone immerso nel vapore (qì).
Il Qì
Parallelamente, e300-681-50_2.jpg con scopi non strettamente scientifici, si era sviluppata un’altra teoria che sosteneva che il Cielo è vuoto e privo di sostanza: il sole e le stelle sono costituiti da qì «vapore» concentrato ed ondeggiano liberi nello spazio vuoto 2. Alla base di questa teoria sta il concetto di «vapore primordiale»: essa sosteneva che non soltanto la terra, ma anche lo spazio cosmico è pieno di gas e che il gas costituisce l’universo infinito.
«Il Cielo è fatto di vapore, tutto è vapore, non c’è altra cosa che questa» …
«La Terra ha una forma, mentre il Cielo non ha corpo.
Come la cenere, il fumo sta sopra, la cenere sta sotto»
(Yang Quan “Discorso sulla origine delle cose”)
Pur nella sua concisione, l’esempio della cenere è una raffigurazione abbastanza verosimile di due diversi stati della materia, quello gassoso e quello solido 3.
Nel periodo dei Regni Combattenti il poeta Qū Yuán (屈原 ) si domandava:
«Ditemi: chi ci può parlare delle lontane origini?
Allora Terra e Cielo non erano ancora formati, come ne possiamo parlare?
Quell’età caotica, chi la può chiarire?
Tante cose vaghe, come le possiamo distinguere?
Dalle tenebre infinite scaturì la luce, chi può raccontarcelo?
L’unione dello Ying e dello Yang è la fonte della vita, ma dove è il suo inizio?
Il Cielo consta di nove sfere, chi le creò?
Un’opera così grande, chi è stato il primo a farla?»
Naturalmente il poeta non dà alcuna risposta: resta il fatto che da questi versi emergono due concetti chiave: a) il mondo è nato dal Caos, b) lo yīn e lo yáng sono l’origine della vita.
Il concetto del mondo originato dal Caos è molto antico: sul concetto di caos possiamo dire che esso è in stretta relazione con la teoria del «vapore primordiale»: il caos è fatto di un vapor300-681-50_3.jpge amorfo indistinguibile. Ma in che modo il cielo e la terra nacquero dal Caos?
«Nell’antichità, quando non esistevano né il Cielo né la Terra, non esistevano forme concrete, il cosmo era solo una massa di vapore primordiale oscuro, immenso, caotico; non si potevano distinguere i suoi confini. In mezzo al caos il Dao cominciò a formarsi. Solo quando ci fu il Dao l’universo poté nascere: sorsero gli spiriti dello Yin e dello Yang che intrapresero l’opera di creazione del mondo; il tempo non ha fine, lo spazio non ha confini. Finalmente divisero il vapore primordiale nei due vapori dello Yin e dello Yang, ed entrambi divisero tutto l’universo; lo Yang era la forza e lo Yin la dolcezza, entrambi si completavano; fu solo con questo che vennero create le miriadi di cose. Il vapore torbido formò tutte le cose e le specie animali, mentre il vapore luminoso creò l’uomo»
(dal “Libro del Principe Huai Nan)
Ma vediamo di capire un po’ meglio questo brano di «Genesi» cinese.
Il carattere 氣 qì è composto da 气 qì (= aria, vapore, gas, soffio) e da 米 mĭ (= riso, alimento), per cui l’insieme indica l’Energia Vitale che viene prodotta a partire da una sostanza nutritiva, attraverso le trasformazioni operate dal calore, che la fanno innalzare in forma di vapore. Ma questo «vapore» non è soltanto un gas: assume il significato più vasto di Energia creatrice dell’universo: Qì è vitalità, movimento, trasformazione, la forza che sottende la vita, la vibrazione dell’universo. Qì andrebbe tradotto come «soffio vitale» 4, tuttavia forse il termine «energia» rende bene il concetto per noi occidentali.
Come in altre civiltà, («prana 5» in India, «pneuma 6» in Grecia) il Qì appare fondamentalmente come il «soffio» della vita che, nella visione cinese, ha la caratteristica di operare e di circolare secondo il un ritmo binario inspirazione/espirazione e più a lungo termine, condensazione alla nascita e dissoluzione alla morte.
Ma più ancora del soffio che anima gli esseri viventi, il Qì è il principio di realtà uno e unico che dà forma ad ogni cosa e ad ogni essere nell’universo: ciò implica l’inesistenza di demarcazioni tra gli esseri umani ed il resto del mondo. L’universo è in continua trasformazione, in un perpetuo divenire, a partire da una sostanza unica, una Energia Primordiale, che non è né materia né spirito.
Uno: il Dào (Tao)
Dall’oscuro mistero del caos emerse qualcosa di altrettanto misterioso: il Dao. Daoè l’inesprimibile, l’inspiegabile, l’unità indifferenziata ma feconda, dal cui ventre nasce la vit300-681-50_4.jpga.
“… il senza forma è il grande progenitore di tutte le cose
… tutto nasce da ciò che non ha forma…”
(Huai Nan Zi)
“… Il Dao di cui si parla non è il vero Dao,
il Nome che si pronuncia non è il vero Nome
Il Cielo e la Terra sono stati generati dal Non-Essere (无名 Wu Ming, Senza-Nome)
L’Essere (有名 You Ming, ciò che Ha-Nome) è il generatore di tutte le creature.
Continuamente il Non-Essere brama di mostrare i suoi prodigi.
Continuamente l’Essere brama mostrare i suoi confini.
Entrambi hanno una comune origine, ma sono designati con nomi diversi:
ciò che hanno in comune è misterioso, il Mistero dei Misteri, la Porta dei Prodigi…”.
(Dao De Jing)
“… tutti nel mondo riconoscono il bello come bello
In questo modo si ammette il brutto
Tutti riconoscono il bene come bene
In questo modo si ammette il male
Difatti, l’essere e il non essere si generano l’un l‘altro…”
(Dao De Jing)
Secondo la tipica circolarità del pensiero orientale, tutto ciò che “esiste” (l’universo) ha origine da ciò che “non-esiste”: il “manifesto” presuppone e trova origine nel “non-manifesto” . La forma è generata dal senza forma, così come la forma porterà al senza forma. Questa “esistenza prima dell’esistenza”, questa potenzialità non ancora espressa, è indicata col termine Dao.
La realtà quindi, in tutta la sua molteplicità, deriva organicamente dall’Uno in un rapporto di generazione e non per un atto di creazione dal nulla.
Il Due: Yīn e Yáng
Dall’oscuro mistero emerge qualcosa che è chiamato 无极 Wú Jí (il Non-Polo, il Vuoto), l’embrione di un300-681-50_5.jpga esistenza non ancora polarizzata e quindi non ancora differenziata. Per questo il simbolo grafico di Wu Ji è un cerchio vuoto.
Dopo il primo stadio (Wú Jí) seguì un secondo stadio, detto 太极 Tài Jí (il Polo Supremo, il Grande Principio), in cui l’Energia si manifesta nei suoi opposti (Yin-Yang)
Se Dao era l’indifferenziazione assoluta e Wu Ji era l’indifferenziazione che prepara la differenziazione, Tai Ji è la differenziazione presente in potenza ma non ancora in atto: è ancora unità ma contiene in se il germe della divisione e quindi della nascita.
无 极 生 态 极
wú jí shēng tài jí
Il Vuoto (il Non-Polo) genera L’ Energia (il Polo Supremo)
太 极 生 阳 和 阴
tài jí shēng yáng he yīn
L’Energia (il Polo Supremo) genera Yang e Yin
Il carattere dinamico dello Yīn e dello Yáng è illustrato dall’antico simbolo cinese chiamato 太极图 Tài Jí Tú o «Diagramma della Suprema Polarità».
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Questo diagramma è una disposizione simmetrica dell’oscuro Yīn e del luminoso Yáng, ma la simmetria non è statica. E’ una simmetria rotazionale che richiama alla mente con estrema successione un movimento ciclico continuo
Il simbolo dà l’idea di una marea che sale retrocede, di fusione di bianco nel nero e del nero nel bianco, di unione e contrapposizione e naturalmente di cambiamento. L’idea delle configurazioni cicliche nel moto del Tài Jí acquistò una struttura definita con l’introduzione delle polarità opposte Yīn e Yáng: questi sono i due poli che pongono i limiti ai cicli del mutamento.I due punti nel diagramma rappresentano l’idea che ogni volta che una delle due forze arriva al suo massimo, essa contiene già in se stessa il seme del suo opposto.
Quando lo Yáng ha raggiunto il suo massimo, esso si ritrae in favore dello Yīn
Quando lo Yīn ha raggiunto il suo massimo, esso si ritrae in favore dello Yáng
Yīn, grafia arcaica:
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Yīn, grafia moderna:
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Yáng, grafia arcaica:
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Yáng, grafia moderna:
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Gli ideogrammi di Yīn e Yáng hanno un riferimento comune, la collina, simbolo del prendere forma. La parte destra di Yīn rappresenta la luna (月 yuè) per indicare il versante in ombra della collina, cioè il lato oscuro, misterioso e lunare della vita. La parte destra di Yáng rappresenta il sole (日 rì) per indicare il versante soleggiato della collina, il lato luminoso, manifesto e solare della vita.
Yīn rappresentava il principio della passività, del freddo, dell’oscurità, della morbidezza, introversione, il basso, il femminile, ecc. ed era associato alla notte, alla terra, all’acqua, alla quiete.
Yang era il principio del maschile, dell’attività, del caldo, durezza, energia, stimolo, l’esterno, l’alto, l’estroversione ed era associato al cielo, alla luce, al sole, al fuoco, ecc.. Yáng, il potere creativo, maschile, forte, razionale, era associato al Cielo, mentre Yīn, l’elemento femminile e materno, intuitivo, era rappresentato dalla Terra.
La Vita si manifesta nella dualità: gioia e dolore, desiderio e appagamento, azione e riposo, sofferenza e piacere, amore ed odio. Va sgombrato il campo dall’equivoco che Yáng sia meglio di Yīn (pregiudizio che nasce dalla mentalità occidentale). Le due forze sono polari e equipotenti: non potrebbe esistere l’una senza l’altra, sono solamente due aspetti complementari della realtà.
Quindi ogni cosa ha un aspetto Yīn ed uno Yáng. Essi si controllano reciprocamente e si creano a vicenda trasformandosi all’estremo l’uno nell’altro 7.
Yīn e Yáng sono il principio di ogni creazione: il Cielo venne creato da un accumulo di Yáng, mentre la Terra venne creata da un accumulo di Yīn.
“…allora la luce e le sostanze più pure si innalzarono e formarono il Cielo…”
“…mentre le sostanze più pesanti e rozze precipitarono e produssero la Terra…”
Il Tre: Shēng Mìng (la Vita)
Il «tre» è simbolo di fecondità: lo spazio tra Cielo e Terra che si riempie di Qì, l’aspetto dinamico e attivo della Vita. Il «tre» simboleggia la Vita come frutto dell’unione tra Cielo e Terra.
Il Cielo in me è 德 De [= Potenza,Virtù]
La Terra in me è 气 Qi [= Soffio, Energia]
Quando De scorre e Qi si diffonde appare la Vita
(Líng Shū cap.8 “ le radici dello shen”)
德 Dé è la Potenza creatrice del Cielo (il senza forma che produce la forma), Qì è l’Energia creatrice della Terra. Dall’unione di Cielo e Terra nasce la Vita. Dall’incontro di Yang e Yin nascono i Diecimila Esseri 万物 (Wàn Wù)
Il Dào genera l’Uno
L’Uno genera il Due
Il Due genera il Tre
Il Tre i diecimila esseri
(Laozi,42)
Il Quattro: le 4 Direzioni e le 4 Stagioni
La scuola Yīn Yáng, pose in correlazione le due forze primitive con le quattro stagioni, mediante un meccanismo di raddoppio:
La Primavera è la stagione di passaggio dallo Inverno (Yīn) all’Estate (Yáng): viene quindi contrassegnata dalla coppia «Yáng nello Yīn» o Piccolo Yáng 小阳 (xiăo Yáng). La Primavera è associata all’Est ed è dominata dal potere del Legno perché la Primavera è il periodo in cui le piante (e cioè il legno) incominciano a crescere. Il colore associato è il verde. L’oriente rappresenta l’io, il lato soggettivo.L’Estate è la stagione del massimo calore e secchezza: viene quindi contrassegnata dalla coppia «Yáng nello Yáng» o GrandeYáng. 太阳 (tài Yáng). L’Estate è associata al Sud e al Fuoco. Il colore associato è il rosso. Il palazzo dell’imperatore guardava a sud: il sud quindi rappresenta una influenza benefica.L’Autunno è la stagione di passaggio dall’Estate (Yáng) all’Inverno (Yīn): viene quindi contrassegnata dalla coppia «Yīn nello Yáng » o Piccolo Yīn. 小阴 (xiăo Yīn). L’Autunno è associato all’Ovest ed è dominati dal potere del Metallo; il metallo è duro e spoglio, l’autunno è triste e le piante perdono le foglie. Il colore associato è il bianco. L’occidente rappresenta il lato oggettivo, dunque forze che si oppongono all’io (contrasti, rivali).L’Inverno è la stagione del massimo freddo e umidità: viene quindi contrassegnata dalla coppia «Yīn nello Yīn » o Grande Yīn 太阴 (tài Yīn). Il Nord e l’Inverno sono freddi perché il Nord è la direzione dell’Acqua (cioè nella neve e del ghiaccio) e l’Inverno è il periodo in cui il potere dell’Acqua è dominante. Il colore associato è il nero. Il nord è il simbolo della influenza malefica dei nemici.
Il Cinque: i 5 Elementi e i 5 Punti Cardinali
La dottrina dei Cinque Elementi viene fatta risalire a Zhou Yan (quello del Cielo rotondo e della Terra quadrata); in questa teoria, l’alternanza dei due soffi primordiali Yīne Yáng si trova combinata con i Wŭ Xíng. Il termine cinese Wu Xing viene di solito tradotto “Cinque Elementi”; questi, chiamati anche 五德 Wŭ Dè, Cinque Poteri, non vanno considerati forze statiche ma principi dinamici in reciproca azioni; infatti 行 xíng significa “agire”, “fare”, “camminare”, per cui Wŭ Xíng sarebbe, letteralmente, Cinque Attività, Cinque Movimenti, Cinque Agenti. Per comodità e semplicità esplicativa, continueremo a chiamarli comunque “Elementi”
I cinque agenti sono: acqua, fuoco, legno, metallo, terra.
E’ nella natura dell’acqua di inumidire e scorrere verso il basso.
E’ nella natura del fuoco di bruciare ed innalzarsi verso l’alto.
E’ nella natura del legno di essere incurvato e raddrizzato.
E’ nella natura del metallo di essere duttile ed accettare la forma che gli si imprime
E’ nella natura della terra di prestarsi alla coltivazione e alla mietitura.
(Shu Jing – Classico dei Documenti)
Yīn e Yáng sono il principio di ogni creazione: il Cielo venne creato da un accumulo di Yang, mentre la Terra venne creata da un accumulo di Yin.
“… allora la luce e le sostanze più pure si innalzarono e formarono il Cielo …”
“ … mentre le sostanze più pesanti e rozze precipitarono e produssero la Terra …”
Ogni cosa nella creazione è coperta dal Cielo ed è sorretta dalla Terra:
天阳生火
tian yang sheng huolo
Lo Yang del Cielo genera il Fuoco
地阴生水
di yin sheng shui
Lo Yin della Terra genera l’Acqua
火生金
huo shen jin
Il Fuoco genera il Metallo
水生木
shui sheng mu
L’Acqua genera il Legno
Qui non vi è nulla di comune con i quattro elementi o radici costitutivi dell’universo – fuoco, acqua, terra, aria – individuati da Empedocle nel V sec. a.C.: i Cinque Elementi non sono il risultato di un’analisi, ma sono concepiti più come processi che come sostanze.
木 Mu: Il Legno300-681-50_11.jpg
Il legno cresce: è forte, flessibile, si piega sotto la forza del vento e si adatta ai cambiamenti delle stagioni. Il Legno possiede un’energia che favorisce la crescita e l’espansione e simboleggia la fortuna del successo materiale. Il colore del legno è il verde-azzurro.
火 Huo:Il Fuoco
Il Fuoco brucia e brilla: è caldo, secco; è l’elemento yang per eccellenza. E’ un elemento estremamente potente, ma non esiste di per sé: deve essere creato. Diversamente dagli altri elementi il fuoco non può essere accumulato. Il Fuoco simboleggia successo nella vita pubblica, porta fama, riconoscimenti e brillanti risultati a chi sappia attivarne con successo le energie.
Tuttavia un eccesso di fuoco può rivelarsi fatale, come è facile immaginare. Il colore del fuoco è il rosso
金 Jin: Il Metallo
Il Metallo rinforza: corre nelle vene della terra, è duttile, malleabile. Il Metallo porta la fortuna dell’appoggio di persone potenti e soccorrevoli. Il clima associato al metallo è limpido e puro, come l’aria di montagna. Il colore del Metallo è il bianco ed è associato all’oro e all’argento.
水 Shui: L’Acqua
L’acqua scorre: si muove secondo il percorso di minore resistenza. E’ un elemento trasportatore, purifica, rinfresca e dà vita. L’Acqua simboleggia ricchezza e prosperità. Al pari del fuoco è un elemento estremamente potente che può sfuggire al controllo. Il colore dell’Acqua è il nero.
地 Di: La Terra
La Terra sostiene: è l’elemento che contiene tutti gli altri. E’ centrale. La Terra è la materia che produce la vita e il nutrimento. La Terra è fertile, ricettiva, estesa, equilibrata. La fortuna della terra porta alla famiglia armonia e felicità. Il colore della Terra è il giallo
Lo sforzo di sistematizzazione cosmologica associato a Zhou Yan tende ad integrare in uno schema unico le coppie Yīn e Yáng, paradigma di tutte le altre, e la successione dei Cinque Elementi, divenuta matrice di tutte le serie di cinque (o di quattro, con l’aggiunta di un elemento centrale). Ecco che per conciliare Il “quattro” (le stagioni, le direzioni) con il “cinque” (gli Elementi) vengono introdotti “i cinque punti cardinali” sono costituiti dalle quattro direzioni (nord, sud, est, ovest) più il centro. Poiché la Terra è l’elemento centrale dei Cinque Poteri, occupa il Centro dei quattro punti cardinali; il suo breve periodo di dominio è tra l’estate e l’autunno. Il colore associato è il giallo. Il centro è associato alla proprietà, specialmente quella agricola.
La filosofia cinese è collegata in ogni suo aspetto al principio dei cinque punti cardinali: in ambito astrologico o divinatorio, la «direzione» di provenienza di un determinato presagio era un elemento di somma importanza per poterne decodificare il senso. Già nel II° sec a.C. erano stati compilati cataloghi dei segnali premonitori e delle loro possibili interpretazioni in funzione della direzione di provenienza dei presagi.
La associazione del ciclo delle cinque fasi con le quattro stagioni, ha prodotto due sequenze dei Cinque Elementi: un Ciclo di reciproca Generazione (相生 Xiāng Shēng) ed un Ciclo di reciproca Distruzione (相克 Xiāng Kè).
Il Legno brucia e genera il Fuoco, il quale lascia l300-681-50_12.jpga cenere, o Terra, dalla quale si estrae il Metallo, che può essere fuso e scorrere come l’Acqua, che favorisce la crescita del Legno….
Oppure:
L’Acqua spegne il Fuoco, che fonde il Metallo, che taglia il Legno, che penetra la Terra, che assorbe l’Acqua, che…
Se vi è la possibilità che un Elemento dominante tenda a soggiogarne un altro, è anche possibile che un Elemento equilibratore intervenga a controbilanciare la situazione.
Un elemento non può distruggere un altro elemento se un terzo (antagonista) interviene a controllarlo: ad esempio il Fuoco fonde il Metallo, ma se è presente l’Acqua, che spegne il Fuoco, il Metallo si conserva.
Ancora, un Elemento minacciato può non essere distrutto se è presente un altro Elemento che lo genera: ad esempio, il Fuoco distrugge il Metallo, ma se è presente la Terra, che lo genera, ne impedisce la distruzione.
Quando la presenza di un elemento è molto forte, si può neutralizzare il ciclo distruttivo, in quanto esso può dominare un altro elemento che normalmente lo distruggerebbe: ad esempio, la massiccia presenza di Fuoco di una persona può asciugare l’Acqua; un eccesso di Acqua può sommergere la Terra, un eccesso di Terra può soffocare il Legno ed infine un eccesso di Legno può controllare il Metallo.
Analogamente, un forte presenza di un Elemento può neutralizzare il ciclo generativo, indebolendo l’Elemento che lo produce. Ad esempio una massiccia presenza di Fuoco può esaurire il legno che lo produce; un eccesso di Legno può esaurire l’Acqua che lo produce; un eccesso di Acqua può sommergere il Metallo che la produce ed infine un eccesso di Metallo può esaurire la Terra che lo produce.
Gli Elementi e Ia psiche umana
Nell’astrologia popolare, la predominanza di certi Elementi in un oroscopo determina il carattere e la personalità di un individuo. Sotto questo aspetto le qualità determinate in una persona dagli Elementi sono affini a quelli che nel pensiero occidentale vengono definiti «umori» 8. E infatti nella medicina tradizionale cinese le manifestazioni esteriori dei cinque elementi determinano l’ordine interno di una persona. Nella tabella viene descritta sommariamente tale tipologia:
LegnoFuocoTerraMetalloAcquacaratteristiche psicologicheschietto, pratico, trascurato, creativo, amante della natura e dei bambinivivace, di molta destrezza, mutevole, aggressivoposato, affidabile, pratico, conservatorevigoroso, progressista, avido di conquiste, calcolatore, decisocontemplativo, premuroso, comunicativo, irrequietostati mentali positivigentilezza, generosità, amore romantico, abilità nel decidere, capacità di coordinamentocortesia, coraggio, gioia, amoreequanimità , sincerità, affidabilità , pazienza, compassione, fermezzafermezza, moralità, giustizia,saggezza, riflessivitàStati mentali negativicollera, confusione, blocco mentaleiperattività, impulsività, avventatezzaapprensione, insicurezza, aviditàangoscia, inflessibilità, ipocondria
malinconiapaura, freddezza,
fobia, nervosismoMestieri adattimobili, edilizia, medicinamusicisti, artisti, scrittori, attoriceramista, costruttore, scultoreorafo, fabbro, banchiere, ingegnere meccanicomarinaio, pescatore
Ba Gua: gli Otto Trigrammi
Abbiamo visto come, nel processo di differenziazione dell’universo, a dal movimento del Tai Ji si siano manifestati Yin e Yang: dalla interazione successiva di movimento e quiete degli opposti si generano gli Otto Trigrammi.
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Il Tai Ji in movimento genera il Vecchio YangIl Tai Ji in quiete genera il Vecchio Yin
Il Vecchio Yang in movimento genera il Grande YangIl Vecchio Yin in quiete genera il Grande YinIl vecchio Yang in quiete genera il Piccolo YinIl Vecchio Yin in movimento genera il Piccolo Yang
Il Grande Yang in movimento genera Qian (il Creativo)Il Grande Yin in quiete genera Kun (il Ricettivo)Il Grande Yang in quiete genera Dui (il Sereno)Il Grande Yin in movimento genera Gen (l’Arresto)Il Piccolo Yang in quiete genera Kan (l’Abissale)Il Piccolo Yin in movimento genera Li (l’Aderente)Il Piccolo Yang in movimento genera Zhen (l’Eccitante)Il Piccolo Yin in quiete genera Sun (il Mite)
Gli Otto Trigrammi erano concepiti come immagini di ciò che avveniva in cielo ed in terra: c’era inoltre il concetto di un continuo trapasso dall’uno all’altro, proprio come nell’universo avviene costantemente la trasformazione da un fenomeno all’altro. Gli otto segni sono quindi degni di mutevoli stati di trapasso, immagini che mutano continuamente.
«così gli otto trigrammi subentrano l’uno all’altro,
poiché il solidi e il tenero si rimuovono a vicenda»
Solido e tenero si sostituiscono l’uno all’altro entro gli otto trigrammi: le linee solide diventano tenere e viceversa.
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Le Otto Direzioni
Nel processo di suddivisione binaria, le Quattro Direzioni sono state ulteriormente suddivise in otto: le Otto Direzioni sono state messe in relazione con gli Otto Trigrammi (Ba Gua) dell’Yi Jing, avvalendosi di due sistemi, conosciuti l’uno l’«Sequenza del Cielo Anteriore» attribuita dalla tradizione al leggendario Fu Xi, l’altro come la «Sequenza del Cielo Posteriore» che viene attribuita al re Wen.
Ho Tu: La Sequenza del Cielo Anteriore
La Sequenza del Cielo Anteriore descrive la natura nascosta delle cose: capire Ho Tu significa capire la struttura intima dell’universo e dell’umanità. L’ordine dell’universo può essere osservato mettendo in moto la sequenza: si nota il principio di alternanza di Yin e Yang. Yang viene generato nel Nord e raggiunge la sua pienezza nel Sud; quando Yang raggiunge il suo estremo, nasce Yin.
Ho Tu mostra la natura ciclica degli eventi: quando qualcosa raggiunge il suo estremo, appare i300-681-50_15.jpgl suo contrario. Come il giorno e la notte si susseguono, come l’inverno e l’estate si alternano, così le forze benevole e malevole, crescita e distruzione vengono e se ne vanno.
Nell’Yi Jing troviamo:
«Cielo e Terra determinano la direzione,
Monte e Lago congiungono le loro forze.
Tuono e Vento si eccitano a vicenda.
Acqua e Fuoco non si combattono l’un l’altro.
Così gli otto trigrammi primordiali si uniscono tra loro.
Il contare ciò che passa si fonda sul moto in avanti,
il sapere ciò che viene si fonda sul moto retrogrado.»
Qui gli otto trigrammi primordiali sono nominati in una successione di coppie che risale secondo la tradizione a Fu Xi, la sequenza del Cielo Anteriore: i singoli trigrammi sono associati alle direzioni come mostrato nella figura. Qian, il Cielo e Kun, la Terra determinano l’asse sud-nord. Viene poi il rapporto tra Gen, il Monte e Dui, il Lago, le cui forze si collegano tra loro in quanto il vento soffia dal monte verso il lago e le nubi, i vapori salgono dal lago verso il monte. Zhen, il Tuono, e Sun, il vento, si rafforzano a vicenda quando si manifestano. Li, il Fuoco, e Kan, l’Acqua, stanno in inconciliabile opposizione nel mondo dei fenomeni, ma nei rapporti primordiali – nel mondo anteriore – i loro effetti non si disturbano e anzi si equilibrano tra loro.
Con l’associarsi dei trigrammi, cioè quando questi si mettono in movimento, si può notare un moto duplice: quello in senso orario, che nel corso del tempo si espande determinando le cose passate; e quello opposto, retrogrado, che nel corso del tempo si contrae, mediante il quale prendono forma i germi del futuro. La conoscenza di questo moto conferisce la conoscenza del futuro: detto con una metafora, se si comprende come l’albero si contrae nel seme, si comprende il futuro dispiegarsi del seme che diventa albero.
«Il Tuono cagiona il moto, il Vento cagiona la dispersione,
la pioggia cagiona l’umidità, il sole cagiona il riscaldamento,
l’Arresto (monte) cagiona la sosta, il Sereno (lago) cagiona la letizia,
il Creativo (cielo) cagiona la dominazione, il Ricettivo (terra) cagiona il riparo.»
Qui le forze raffigurate dagli otto trigrammi sono di nuovo presentate nei loro effetti sulla natura.
Lo Shu: La Sequenza del Cielo Posteriore
la Sequenza del Cielo Posteriore è utilizzata 300-681-50_16.jpgper predire il flusso degli eventi e il cambiamento dei fenomeni.
«Dio compare nel segno dell’Eccitante, rende piena ogni cosa nel segno del Mite, fa che gli essere si scorgano nel segno dell’Aderente (della luce), fa che servano l’uno all’altro nel segno del Ricettivo. Egli si allieta nel segno del Sereno, egli combatte nel segno del Creativo, egli si affatica nel segno dell’Abissale, egli li porta a compimento nel segno dell’Arresto.»
Qui la successione degli otto trigrammi è data secondo l’ordinamento del re Wen: i trigrammi, svincolati dall’accoppiamento di opposti, sono presentati nella progressione temporale con cui si manifestano nel ciclo dell’anno. Così la successione dei segni risulta molto diversa: c’è una corrispondenza tra i punti cardinali e le stagioni
«Tutti gli esseri si manifestano nel segno dell’Eccitante. L’Eccitante sta in Oriente.
Essi divengono pieni nel segno del Mite. Il Mite sta nel sud-est.
L’Aderente è il chiarore nel quale tutti gli esseri si scorgono l’un l’altro. E’ il segno del Meridione.
Il Ricettivo significa la Terra; essa provvede affinché tutti gli esseri vengano nutriti.
Il Sereno è il medio Autunno che allieta tutti gli esseri.
“Egli combatte nel segno del Creativo” il Creativo è il segno del nord-ovest.
Questo significa che qui l’oscuro e il chiaro si eccitano a vicenda.
Abissale significa l’Acqua. Esso è il segno dell’esatto Settentrione,
il segno della fatica, sorte di tutti gli esseri.
L’Arresto è il segno del Nord-Est, dove principio e fine di ogni essere si compiono.»
Con la Primavera la natura si desta e con essa cominciano a germogliare le piante: questo risveglio è attribuito al segno Zhen, l’Eccitante, il quale scaturisce dalla terra come un tuono. Viene poi la brezza che favorisce la crescita del mondo vegetale e veste la terra di verde: questo corrisponde al segno Sun, il Mite, il penetrante. Le immagini di Sun sono il Vento e il Legno e indicano che il potere di questo segno è di fare crescere le cose e portarle a svilupparsi secondo la propria natura.
Vien poi il culmine dell’anno, l’estate: qui sta il segno dell’Aderente (Li), la luce. Segue la maturazione dei frutti dei campi che Kun, la terra, dispensa e poi l’autunno, sotto il segno di Dui: Il Sereno conduce l’anno verso la sua completa maturazione. Viene poi il tempo severo in cui bisogna mostrare quello che si è compiuto. Dalla Terra i pensieri ritornano verso il Cielo, il Creativo (Qian). Ma proprio mentre il lo yang raggiunge il suo massimo, ecco che lo yin inizia la sua battaglia: l’oscuro e il chiaro si eccitano a vicenda. Segue poi l’inverno col segno Kan, l’Abissale: viene la fatica di riporre il raccolto nei granai e poi il tempo in cui si raccolgono le forze. Pieno di mistero è infine Ken, l’Arresto, che ha come simbolo il monte. Qui, in una quiete profonda dentro il seme la fine di ogni cosa si allaccia ad un nuovo inizio: l’anno vecchio muore, ma il nuovo anno sta per nascere, e così il cerchio si chiude.
I sessantaquattro esagrammi
Ritorniamo al mitico re Wen: nelle sue mani, Ho-tue Lo-shu divennero potenti strumenti per predire il corso degli eventi. Wen utilizzò queste sequenze per capire la natura ciclica dell’universo: espanse gli otto trigrammi derivati dalla Sequenza Lo-shu nei sessantaquattro esagrammi del Libro dei Mutamenti (Yi Jing) con la collaborazione del suo ministro Jiang Sheng, anche lui maestro di arti divinatorie.
I 64 esagrammisono infatti il risultato delle combinazioni a due a due degli Otto Trigrammi, che vanno in successione dal n. 1 (Ch’ien = il creativo) al n. 64 (Wei Chi = prima del compimento), e rinviano incessantemente l’uno all’altro: l’universo è contrassegnato dal carattere illimitato delle loro combinazioni. Sotto questo aspetto, Yi Jing disegna un cosmo che, come quello di Riemann, è insieme finito (visto che i suoi moduli sono solo 64) ma illimitato in quanto ciclico.
In ogni esagramma sono ancora distinguibili i due trigrammi ,quello superiore e quello inferiore,
detti segni “primordiali”, che vengono interpretati secondo i vari aspetti della loro natura.
Vanno inoltre presi in considerazione i cosiddetti trigrammi “intrinseci”, che si possono derivare dalla analisi delle quattro linee mediane dell’esagramma.300-681-50_17.jpg
Tuttavia le singole linee assumono dei significati simbolici: le linee nei posti pari sono “nobili”, quelle nei posti dispari sono “comuni”, ancora, le linee “solide” (tratto continuo) determinano il principio del moto mentre quelle “tenere” (tratto spezzato) rappresentano la quiete.Dalla combinazione del carattere delle linee (solido e tenero) col carattere dei posti (nobile o comune) risulta una grande varietà di situazioni possibili: vi sono stati stabili in cui regna una certa armonia e stati di instabilità in cui regna la confusione.
Ed ecco, alla fine di questo lungo viaggio nella cosmologia cinese, la grande scoperta del Libro dei Mutamenti, che lo rende ancora oggi attuale: come nel cielo avvengono fenomeni dovuti ai mutamenti periodici degli astri, come sulla terra si alternano i periodi di crescita e declino dovuti all’alternanza delle stagioni, così anche per l’uomo è possibile (conoscendo le leggi del mutamento) prevedere come una certa situazione potrà evolvere e quindi tenerne conto nella propria azione.
Chi riconosce il mutamento non osserva più le singole cose che gli fluiscono dinanzi, bensì l’eterna, immutabile legge operante in ogni mutamentoe questa legge è il Dao, il Senso delle cose.
Fintanto che stanno ancora divenendo, le cose si possono guidare
Massimo Ciccottiwww.iltaodilao.blogspot.com
BibliografiaAnne Cheng “Storia del pensiero cinese” – Ed.Einaudi-2000.Fung Yu-lan “Storia della filosofia cinese”- Ed. Mondadori –1990John A.G. Roberts “Storia della Cina”- Ed. Il Mulino-2001Jaques Gernet “La Cina Antica: dalle origini all’impero” – Ed. Luni – 1994M.Sabattini, P.Santangelo “Storia della Cina” – Ed. Laterza – 2003J.J.L. Duyvendak “Tao Te Ching” –Ed. Adelphi Milano – 1990Yuan Huaqing, Giorgio La Rosa “I Classici Confuciani”- Ed. Vallardi – 1995“Zhuang-zi” – Ed. Adelphi Milano – 1992“I Ching” Il libro dei Mutamenti – Ed. Adelphi Milano 1991F. Capra “Il Tao della fisica” – Ed. Adelphi Milano – 1990M. Abbiati “La lingua cinese” – Ed. Cafoscarina – 1992Alan W. Watts “Il Tao: la via dell’acqua che scorre” – Ed. Ubaldini Roma – 1977Zheng Wenguang “le cosmologie cinesi” – Ed. Ubaldini – Roma 1978
NOTE
1 Guarda caso, questo modello si avvicina molto al sistema geocentrico indicato da Aristotele (poi ripreso da Tolomeo) sviluppato circa nello stesso periodo!
2 La negazione dell’esistenza di una “sfera celeste” solida ha segnato un salto di qualità nella storia della conoscenza umana dell’ universo. Anche il modello copernicano, che stroncò la concezione della terra al centro dell’universo, manteneva ancora l’idea di questa volta celeste immobile, fatta di stelle fisse, che rappresentava i limiti dell’universo.
3 Come non richiamare qui l’ipotesi della nebulosa di Kant circa l’origine dei corpi celesti come condensazione e separazione progressiva di masse a partire da una nube di materia gassosa?
4 Vedi l’«elan vitale»di Bergson
5 Il termine Prana, in sanscrito, significa letteralmente «soffio vitale, respiroo energia cosmica». Secondo la fisiologia induista, tutti gli esseri viventi attraverso la respirazione creano un interscambio tra il mondo esterno e quello interno, individuale. Tale comunicazione, che avviene attraverso il Prana, è una comunione tra un essere e l’ambiente che lo circonda: grazie alla respirazione si assimila energia vitale.
6 Spirito, termine con cui si traduce il greco pneuma, che nella più antica accezione significava «respiro», «aria», «soffio animatore. (in latino spiritus). Gli stoici intesero il pneuma come energia che dà la vita a tutta la realtà, principio vitale, «anima del mondo»; la medicina antica e medievale lo concepì come sostanza materiale mobile e sottilissima (lo spiritus corporeuso animalis),
7 E’ sorprendente che, nello stesso periodo in cui Laozie suoi discepoli elaboravano la loro concezione del mondo, gli aspetti essenziali di questa visione taoista furono insegnati anche in Grecia, da un uomo i cui insegnamenti ci sono noti solo da pochi frammenti: questo «taoista» greco era Eraclito di Efeso,noto per la teoria del divenire. Tutto il mondo viene considerato come un enorme flusso perenne nel quale nessuna cosa è mai la stessa poiché tutto si trasforma ed è in una continua evoluzione. Per questi motivi, Eraclito identifica la forma dell’Essere nel Divenire, dacché ogni cosa è soggetta al tempo e alla sua relativa trasformazione. Eraclito sostiene che solo il cambiamento e il movimento siano reali e che l’identità delle cose uguali a se stesse sia illusoria: per Eraclito tutto scorre (panta rei).A proposito del divenire, Eraclito ha detto: “Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l’uomo né le acque del fiume sono gli stessi”. La dottrina dell’unità dei contrariè forse l’aspetto più originale del pensiero filosofico eracliteo. La legge segreta del mondo risiede nel rapporto di interdipendenza di due concetti opposti, che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l’uno dell’altro dato che vivono solo l’uno in virtù dell’altro. Quindi niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. La mobilità del tutto non è un divenire casuale o disordinato, ma è regolata secondo ritmi precisi. Eraclito sostiene che non si tratti solo della successione di un opposto all’altro, del giorno alla notte, della vita alla morte e così via. La guerra assurge a simbolo e insieme regola di tutto ciò che avviene nell’universo: questo è caratterizzato da un’armonia superiore consistente nell’unità e identità degli opposti in tensione tra loro (coincidentia oppositorum). Quindi anche per Eraclito la ricerca dell’unità, al di sotto dell’apparente molteplicità e dispersione di ciò che appare ai più, è l’obiettivo primario. La guerra (“Polemos è signore di tutte le cose”) tra gli opposti non è espressione di ingiustizia: il divenire di tutte le cose è il risultato del perenne conflitto che permea il tutto e si esprime nell’incessante tensione e trasformazione di un contrario nell’altro. Il fuoco suggerisce bene l’idea di questo costante divenire, di dinamicità, di trasformazione e di identità degli opposti.
8 Nel VI secolo a.C. Anassimene di Miletoaveva introdotto nel pensiero greco la teoria dei quattro elementifondamentali (aria, acqua, fuoco e terra) che costituiscono la realtà.
Un secolo più tardi Empedoclediede corpo a questa teoria, sostenendo che la realtà che ci circonda, caratterizzata dalla mutevolezza, è composta da elementi immutabili, da lui nominati radici. Ogni radice possiede una coppia di attributi: il fuoco è caldo e secco; l’acqua fredda e umida; la terra fredda e secca; l’aria calda e umida. Ippocratetentò di applicare tale teoria alla natura umana, definendo l’esistenza di quattro umori: Bile Nera, Bile Gialla, Sangue e Flegma. L’acqua corrisponderebbe alla flemma (o flegma) che ha sede nella testa, la terra corrisponderebbe alla bile nera che ha sede nella milza, il fuoco alla bile gialla (detta anche collera) che ha sede nel fegato, l’aria al sangue la cui sede è il cuore. Il buon funzionamento dell’organismo dipenderebbe dall’equilibrio degli elementi per cui il prevalere dell’uno o dell’altro causerebbe una malattia. Oltre ad essere una teoria eziologica della malattia la teoria umorale è una teoria della personalità in quanto la predisposizione all’eccesso di uno dei quattro umori definirebbe un carattere, un temperamento e insieme una costituzione fisica detta complessione:
il flemmatico, con eccesso di flegma, è grasso, lento, pigro e sciocco;il melancolico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste;il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo,il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.
FONTE