Arriva la pec per gli automobilisti

Pec per gli automobilisti e casco per i ciclisti, ma non solo. Tante le novità dei ddl annunciati alla Camera dal CNEL per modificare il codice della Strada
di Annamaria Villafrate – La nuova riforma del codice della Strada introdurrà l’obbligo per il proprietario di un veicolo, di comunicare il proprio indirizzo pec anche per ricevere le comunicazioni relative alle violazioni commesse. A disporre questa modifica il ddl n. 32, uno delle 3 proposte di legge annunciate alla Camera dei deputati dal Cnel per migliorare la sicurezza stradale e contrastare l’aumento degli incidenti che, solo nei primi 9 mesi del 2019 ha registrato aumenti maggiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il ddl 31 invece è dedicato più che altro all’attività di pianificazione e di monitoraggio in materia di sicurezza stradale mentre il ddl 33 si occupa delle macchine agricole.
Vediamo quindi cosa prevedono, più in dettaglio, i tre disegni approvati dall’assemblea del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro che, se approvati, andranno a modificare ancora un volta il nostro Codice della Strada:
  1. Pec per gli automobilisti
  2. Sanzioni più severe e casco per i ciclisti
  3. Consulta Nazionale della sicurezza stradale
  4. Modifiche macchine agricole

Pec per gli automobilisti

A introdurre questa novità è il ddl n. 32, che riguarda l’art. 80 del Codice della Strada, il quale prevede “All’atto della immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi” l’obbligo per il proprietario di comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata per le notificazioni di cui all’articolo 201 (notifica delle violazioni) conformemente a quanto stabilito dal decreto interministeriale 18 dicembre 2017 che contiene la “Disciplina delle procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, tramite posta elettronica certificata”.

Sanzioni più severe e casco per i ciclisti

Sempre il ddl n. 32 intitolato “Interventi di modifica al codice della strada per il rafforzamento della effettività delle prescrizioni. Protezione degli utenti vulnerabili. Controllo diffuso. Semplificazione e contenimento della spesa” provvede ad inasprire le sanzioni amministrative accessorie e penali all’accertamento di reati, previste dall’art. 222 del Codice della Strada, quelle contemplate dall’art. 145 sulla precedenza e dall’art. 149 sulla distanza di sicurezza.

Obbligo dindossare il casco per i ciclisti e pene più severe per chi viola le disposizioni dell’art. 182 dedicato in generale alla circolazione dei velocipedi.
Grazie alla modifica dell’art. 190 si prevede la possibilità per ogni utente della strada di segnalare il pericolo derivante dalla presenza di un cattivo stato di manutenzione di marciapiedi, sottopassaggi, soprapassaggi, ecc. Pene più severe per chi circola senza copertura assicurativa.

Consulta Nazionale della sicurezza stradale

Con il ddl n. 31, invece, dedicato alla “legislazione vigente sulla pianificazione, l’attuazione ed il monitoraggio degli interventi in materia di sicurezza stradale” si prevede la pubblicazione annuale sul sito del Ministero competente dei dati relativi al monitoraggio dell’attuazione degli obiettivi recepiti nel Piano Nazionale della sicurezza stradale.
Viene inoltre prevista l’istituzione presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) della Consulta Nazionale della Sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, con funzioni anche di consultazione pubblica, proposta, e promozione di iniziative per sostenere la sicurezza e lo sviluppo sostenibile della mobilità. Ogni anno la Consulta deve redigere un rapporto, parte integrante della Relazione annuale del CNEL al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle PA ai cittadini, in cui vengono evidenziati gli scostamenti rispetto ai risultati attesi dalla pianificazione europea.

Modifiche macchine agricole

Il terzo disegno di legge del Cnel, infine, apporta “Modifiche al codice della strada in materia di sicurezza del lavoro e per il sostegno al lavoro meccanizzato in agricoltura.” La prima modifica prevede l’estensione delle revisioni previste dai veicoli e disciplinate dall’art 80 alle macchine agricole e operatrici. La seconda aggiunge al comma 1 dell’art. 105 dedicato al traino di macchine agricole una disposizione che, come chiarito nella relazione illustrativa “intende apportare un adeguamento alla mutata configurazione delle macchine agricole circolanti sulla rete stradale per le necessità produttive del settore, stabilendo che il superamento dei limiti indicati dall’art 105 configura un convoglio agricolo eccezionale.
Scarica pdf Ddl Sicurezza Uniti
FONTE


Ecco perché non ci sarà mai la PEC obbligatoria per gli automobilisti.

Ogni tanto qualche sito furbetto salta fuori con la storia della PEC obbligatoria per gli automobilisti, oppure che i comuni stiano notificando le multe solo a mezzo PEC per incassare di più. Ebbene, si tratta di una doppia bufala, almeno per quanti avevano dato la cosa per certa sparandola sul web per qualche click in più. Invece di certo non c’è nulla, se non che al momento NON è obbligatoria e mai lo sarà.

Come nasce la questione? Si tratta unicamente di una proposta fatta qualche mese fa per il nuovo Codice della Strada, ed attribuita al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Da qui, a dire che c’è l’obbligo per gli automobilisti di avere una PEC, ne passa. Tanto per dare sgombrare la questione da qualsiasi dubbio, è da 12 anni che lo Stato non riesce ad obbligare aziende e liberi professionisti a dotarsi di posta elettronica certificata, figurarsi cosa potrebbe accadere se tentasse la stessa operazione con i privati cittadini.

Potrebbe essere una buona idea ma…

L’idea è che utilizzare una casella di posta certificata possa snellire tutte le incombenze burocratiche, potendo evitare di inviare lettere raccomandate o comunque notifiche cartacee. Alla luce della multa dello scorso anno da 5 milioni di euro inflitta a Poste Italiane per la mancata consegna delle raccomandate, ricevere una email certificata e togliere di mezzo le poste con le sue inefficienze, non sarebbe neanche una cattiva idea. Non solo, con una notifica via PEC, si eliminerebbero le spese di notifica ma, visto che a pensar male ci si azzecca sempre, siamo certi che qualcuno si inventerebbe un ulteriore balzello sostituivo.

PEC obbligatoria? Impossibile!

Aggiungiamo qualche dato in più per evidenziare come l’obbligo della PEC sia impossibile da imporre. Secondo quanti hanno propagandato questa bufala, verrebbe quasi certamente utilizzata la data di ricezione della PEC in casella, indipendentemente dall’avvenuta lettura o meno. Cosa significa questo? Ovviamente in caso di multe, un tempo minore per il pagamento, che non è possibile imporre senza altre modifiche legislative.

Ma c’è qualcosa di più subdolo, che nessuno dei “ben informati” ha notato. No, non c’entrano nulla discorsi come “prevaricazione dello Stato sul cittadino”, questioni di libertà o di costi della casella PEC.

L’obbligatorietà della PEC significa implicitamente avere la disponibilità di uno strumento come il computer o lo smartphone, ma anche di una connessione internet. Cosa che non è garantita per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale. Prima di tutto perché, fortunatamente, non c’è nessuna legge che obblighi i cittadini a comprare un pc o uno smartphone e ad ad usarlo. Secondo, ci sono aree del nostro territorio dove non c’è la possibilità di avere una connessione internet, o quanto meno di averla ad un costo accettabile. Se per ipotesi una persona decidesse di andare ad abitare in una malga alpina, avrebbe scarse probabilità di avere accesso alla PEC.

Quindi, nonostante tutto quello che avete letto, la PEC obbligatoria per gli automobilisti è una bufala. E di conseguenza non c’è nessun comune che per “far cassa” utilizza la notificavia  PEC. Nessun parlamento o governo potrebbe oggi decidere un provvedimento di questo genere, che non ha alcun fondamento giuridico e costituzionale.

FONTE